Nuove bordate all’interno della polizia reggina da parte del Coisp. Se ne fa portavoce il segretario provinciale del Coordinamento per l’Indipendenza sindacale delle forze di Polizia Bruno Caserta.
“In attesa di ricevere la “grazia” ed essere convocati dal Dirigente il XII Reparto Mobile di Reggio Calabria, primo dirigente dott. Antonio De Pascale, questa O. S., non avendo altre alternative, denuncia attraverso gli organi di stampa, le incongruenze riscontrate all’interno del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria, che affliggono gli operatori di Polizia.
“In attesa di ricevere la “grazia” ed essere convocati dal Dirigente il XII Reparto Mobile di Reggio Calabria, primo dirigente dott. Antonio De Pascale, questa O. S., non avendo altre alternative, denuncia attraverso gli organi di stampa, le incongruenze riscontrate all’interno del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria, che affliggono gli operatori di Polizia.
La sgradevole situazione alloggiativa, per usare un eufemismo, in cui versano i colleghi del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria, non può più essere taciuta.
Di fronte al l’atteggiamento di “chiusura” del Dirigente- continua il sindacalista di polizia- il nostro dovere è quello di denunciare pubblicamente il disagio vissuto dai colleghi ed il decadimento delle relazioni sindacali fra questa O. S. e il Dirigente Dr. De Pascale.
Avevamo acceso i riflettori sul contratto locativo sine titulo, di circa 180.000,00 euro annui, di un immobile, con circa 84 alloggi collettivi, non più utilizzati dal lontano 2014, anno in cui la Questura di Reggio Calabria si trasferì presso il complesso Polifunzionale “Antonio Manganelli” sito in via Enotria, località Santa Caterina (RC).
Ad oggi, nonostante tutto, non ci è stata data l’opportunità di conoscere il motivo per il quale agli uomini del XII Reparto Mobile, non è consentito poter usufruire dei circa 84 alloggi collettivi di servizio, mentre di converso, gli stessi vengono “alloggiati” presso la struttura adiacente, in alloggi collettivi senza impianto di riscaldamento, per la quale l’amministrazione (quindi la collettività) versa un affitto annuo, al proprietario, di circa 200.000,00 euro.
PRIVILEGI?
La siffatta situazione non sembra preoccupare più di tanto il 1° dirigente De Pascale che nulla ha inteso fare dal suo insediamento, continuando ad alloggiare due colleghi in un unica stanza, di mq. 16 circa (4×4),con vano bagno all’interno, dove invece se ne potrebbe accogliere uno soltanto, tutto in contrasto della normativa vigente, che impone per due persone una superficie utile lorda di almeno 25 mq.
Ma non finisce qui – continua il segretario Coisp reggino – lo schiaffo morale arriva come un macigno sul volto dei poliziotti, quando ci si accorge che taluni alloggi collettivi di servizio, vengono assegnati a dipendenti che non ne hanno diritto, comprimendo sempre di più la già esigua disponibilità alloggiativa agli aventi diritto, come ad esempio, (ma non è l’unico caso) al Vice Dirigente, che sembrerebbe utilizzarlo come spogliatoio, in quanto residente a qualche centinaia di metri dal Reparto.
Certo il problema della metratura non coinvolge il Dirigente, che utilizza un alloggio “collettivo” (che di collettivo non ci sembra abbia molto in comune), in un edificio singolo, di circa 100 mq., con autoclave a singola fornitura, riscaldamento autonomo e terrazzino per l’abbronzatura estiva, esentasse.
DISAGI
Il riscaldamento degli alloggi collettivi, (che dovrebbe essere garantito per dovere e per buon senso) è una di quelle problematiche, come la metratura, che incide profondamente sul benessere psicofisico della vita privata dei dipendenti, con riverberi negativi, sul sereno e buon andamento della prestazione lavorativa degli stessi.
Dopo lo stress del lavoro quotidiano al servizio della collettività, i nostri poliziotti si ritrovano ad affrontare il disagio di un alloggio, (angusto con materassi vecchi di trent’anni e soprattutto privo di riscaldamento), dove invece si “dovrebbe” trovare un minimo di comfort per ritemprare l’anima e lo spirito, soprattutto per coloro che si trovano, per dovere d’ufficio, lontano dai propri affetti familiari.
Non chiediamo il wifi, o una zona benessere adeguata, da molto tempo inesistente, ma il minimo sindacale per un vivere civile è dignitoso.
Per questi motivi ed altri ancora in attesa di ricevere udienza, questa Segreteria Provinciale – conclude battagliero Bruno Caserta del Coisp di Reggio Calabria – proclama lo stato di agitazione”
(in foto l’alloggio del primo dirigente De Pascale)