La Squadra Mobile di Vibo Valentia ha arrestato due persone, Antonio Campisi, 29 anni, ed il cugino Giuseppe Muzzupappa, 36, entrambi di Nicotera Marina (Vv). Tentato omicidio e detenzione illegale di armi le accuse, aggravate dalle finalità mafiose. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip distrettuale su richiesta della Dda di Catanzaro.
I due giovani, nel novembre scorso, erano stati sorpresi mentre da un’abitazione di Gerocarne lanciavano nel fiume una pistola con matricola abrasa calibro 7.65, con relativo munizionamento e colpo in canna. Furono sequestrati poi un giubbotto antiproiettile, un passamontagna e la somma contante di oltre 30.000 euro. Campisi era stato trovato anche in possesso di un documento falso. L’inchiesta era quindi passata dalla Procura di Vibo Valentia alla Dda di Catanzaro ed avrebe permesso di accertare che i due, unitamente ad altri soggetti in corso di identificazione, stavano preparando un agguato con un kalashnikov ed un’auto blindata (simulando quindi un controllo dei carabinieri) contro un componente del clan Loielo di Gerocarne che da anni è in faida con il clan Emanuele per il controllo delle Preserre. I due arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Vibo Valentia.
I due giovani, nel novembre scorso, erano stati sorpresi mentre da un’abitazione di Gerocarne lanciavano nel fiume una pistola con matricola abrasa calibro 7.65, con relativo munizionamento e colpo in canna. Furono sequestrati poi un giubbotto antiproiettile, un passamontagna e la somma contante di oltre 30.000 euro. Campisi era stato trovato anche in possesso di un documento falso. L’inchiesta era quindi passata dalla Procura di Vibo Valentia alla Dda di Catanzaro ed avrebe permesso di accertare che i due, unitamente ad altri soggetti in corso di identificazione, stavano preparando un agguato con un kalashnikov ed un’auto blindata (simulando quindi un controllo dei carabinieri) contro un componente del clan Loielo di Gerocarne che da anni è in faida con il clan Emanuele per il controllo delle Preserre. I due arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Vibo Valentia.
Redazione Calabria 7