Poliziotto spara a 19enne per vendicare il figlio dopo una lite: arrestato

L'agente, 49 anni, avrebbe ferito gravemente il ragazzo perché aveva litigato poco prima con suo figlio
pistola imprenditore

È accusato di aver dato la caccia ai giovani che poco prima avevano ingaggiato una lite col figlio e, una volta rintracciati, di essersi fatto giustizia da sé sparando alle gambe e ferendo uno di loro, un poliziotto finito agli arresti domiciliari nel Casertano. Sull’episodio – avvenuto sabato sera nel comune di Santa Maria a Vico – sono in corso le indagini dei carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica. Sembra tuttavia che la lite – scoppiata ieri sera per futili motivi – avrebbe coinvolto tre-quattro ragazzi in Piazza Falcone e Borsellino, punto di ritrovo dei più giovani e a quell’ora affollata di ragazzi. Una lite tra coetanei – alcuni dei quali provenienti dal vicino comune di San Felice a Cancello – in cui avrebbe avuto la peggio il figlio 18enne dell’agente rimediando uno schiaffo o forse solo minacce. L’adolescente è così corso a casa dal padre a riferirgli l’accaduto. L’uomo, a questo punto, secondo una prima ricostruzione, avrebbe impugnato un’arma non tracciata andando a caccia dei presunti aggressori.

Una volta rintracciati, stando alle testimonianze raccolte, il poliziotto avrebbe avuto prima una colluttazione venendo spinto a terra dai ragazzi, per poi rialzarsi e fare fuoco due volte. Una delle due pallottole esplose ha colpito a una gamba un 19enne, che è stato poi condotto in ospedale e dimesso con una prognosi di dieci giorni. Dopo qualche ora i carabinieri hanno ricostruito il fatto e fermato il poliziotto. Per lui, un 49enne del posto che presta servizio nel Napoletano, l’accusa di lesioni aggravate. Secondo quanto accertato dai carabinieri, non avrebbe usato la propria pistola d’ordinanza, ma un’arma clandestina. Sull’episodio è intervenuto il deputato di Avs Francesco Borrelli: «Quanto è accaduto nella tarda serata di sabato nel Casertano, nella Valle di Suessola, è inammissibile. Un papà poliziotto – ricostruisce – si arma di pistola e si lancia alla caccia di un ragazzo che poco prima ha avuto un litigio con il figlio. Ne sarebbe nata una colluttazione e poi due colpi di pistola esplosi dal poliziotto. Uno dei bossoli ferisce il 18enne all’altezza del ginocchio. Si è sfiorata una tragedia. Una scena da Far West. Ennesimo episodio di violenza dilagante. Da un lato una gang che pesta un ragazzo, dall’altro una reazione assurda e spropositata. La giustizia privata – conclude Borrelli – sta diventando la soluzione alla criminalità. Occorre porre un freno a questa terribile anarchia».

Una volta rintracciati, stando alle testimonianze raccolte, il poliziotto avrebbe avuto prima una colluttazione venendo spinto a terra dai ragazzi, per poi rialzarsi e fare fuoco due volte. Una delle due pallottole esplose ha colpito a una gamba un 19enne, che è stato poi condotto in ospedale e dimesso con una prognosi di dieci giorni. Dopo qualche ora i carabinieri hanno ricostruito il fatto e fermato il poliziotto. Per lui, un 49enne del posto che presta servizio nel Napoletano, l’accusa di lesioni aggravate. Secondo quanto accertato dai carabinieri, non avrebbe usato la propria pistola d’ordinanza, ma un’arma clandestina. Sull’episodio è intervenuto il deputato di Avs Francesco Borrelli: «Quanto è accaduto nella tarda serata di sabato nel Casertano, nella Valle di Suessola, è inammissibile. Un papà poliziotto – ricostruisce – si arma di pistola e si lancia alla caccia di un ragazzo che poco prima ha avuto un litigio con il figlio. Ne sarebbe nata una colluttazione e poi due colpi di pistola esplosi dal poliziotto. Uno dei bossoli ferisce il 18enne all’altezza del ginocchio. Si è sfiorata una tragedia. Una scena da Far West. Ennesimo episodio di violenza dilagante. Da un lato una gang che pesta un ragazzo, dall’altro una reazione assurda e spropositata. La giustizia privata – conclude Borrelli – sta diventando la soluzione alla criminalità. Occorre porre un freno a questa terribile anarchia».

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