di Bruno Mirante – “Si profila una situazione di criticità nel territorio regionale per la quale appare necessario rafforzare fortemente le misure di prevenzione”.
È questa la motivazione in base alla quale la Regione Calabria ha adottato l’ordinanza che fino al 13 novembre ha disposto, tra le varie misure, il “coprifuoco” dalle ore 24 alle ore 5 e la didattica a distanza nelle scuole superiori. Mentre la decisione sta generando molteplici e contrastanti reazioni da parte dal mondo politico, sindacale e di categoria, i sindaci dei capoluoghi calabresi stanno adottando misure specifiche nei vari territori in base alla “discrezionalità” conferita ai primi cittadini dal Dpcm licenziato dal governo.
È questa la motivazione in base alla quale la Regione Calabria ha adottato l’ordinanza che fino al 13 novembre ha disposto, tra le varie misure, il “coprifuoco” dalle ore 24 alle ore 5 e la didattica a distanza nelle scuole superiori. Mentre la decisione sta generando molteplici e contrastanti reazioni da parte dal mondo politico, sindacale e di categoria, i sindaci dei capoluoghi calabresi stanno adottando misure specifiche nei vari territori in base alla “discrezionalità” conferita ai primi cittadini dal Dpcm licenziato dal governo.
L’ordinanza comunale con qualche falla?
Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, come accaduto altre volte nel corso dell’emergenza sanitaria, ha inteso promulgare un’ordinanza ulteriormente restrittiva rispetto a quella regionale che dispone il divieto, valido da domani sabato 24 ottobre fino all’8 novembre, dalle ore 18 fino alle ore 24, di stazionare nelle aree della “movida”: i Giardini di San Leonardo (Piazza Montegrappa) e via Del Mare, via Nicea, via Amalfi, Piazza Pola e Piazza Dogana nel quartiere marinaro. Misure che si sono rese necessarie per evitare assembramenti. C’è un ma.
Cimiteri in autogestione?
La “lotta allo stazionamento nei luoghi pubblici” voluta dal primo cittadino di Catanzaro non tiene conto del ponte di Ognissanti e del pericolo assembramenti nei quattro cimiteri del capoluogo in vista della ricorrenza della commemorazione dei defunti: Via Paglia, Gagliano, Santa Maria e Lido.
Basteranno i vigili urbani a controllare la folla che ogni anno si accalca nelle case cimiteriali o sarà sufficiente l’autogestione? Gli ingressi saranno cadenzati o in massa? Chi vigilerà nelle aree dove si comprano i fiori? Il capoluogo è pronto ad accogliere tutti i parenti dei defunti che arriveranno da tutta la provincia? Non sarebbe forse necessaria una integrazione all’ordinanza comunale?
Ai posteri l’ardua sentenza.