Mentre ancora si attendono risposte ai quesiti sulla mancata erogazione dei 18 milioni di euro per i lavori di restyling delle banchine allo scalo marittimo di Vibo Marina, l’Autorità Portuale ha inaugurato la propria sede. È sita all’interno dell’area di parcheggio nei pressi del lido la Playa (e bisognerà capire se e quanti posti auto verranno occupati). Ma l’evento – svoltosi alla presenza delle massime autorità istituzionali, militari, della magistratura e imprenditoriali del territorio – è stato l’occasione proprio per fare il punto sullo stato dell’infrastruttura e a farlo è stato proprio il massimo dirigente dell’Ente, l’ammiraglio Andrea Agostinelli auspicando, al pari del sottosegretario Dalila Nesci, che anche quello di Vibo Marina “abbia uno sviluppo positivo al pari di altri sul territorio regionale”. Il discorso ha, però, subito virato sul finanziamento: “Stiamo attendendo i fondi e ho certezza che abbia un esito tempestivo anche perché ogni giorno mi confronto con gli uffici regionali. Tramite esso si potrà avviare l’opera di risanamento di quattro banchine. Lavori che abbiamo in qualche modo anticipato in quanto abbiamo commissionato i progetti ancor prima di essere definiti ente attuatore, e siamo a buon punto”. Un risanamento, quello delle aree dello scalo, particolarmente importante, se “non fosse per la loro urgenza. Oggi – ha aggiunto l’ammiraglio – ho ricevuto un’accorata lettera di Eni in cui fa presente il problema dell’insabbiamento all’interno dello specchio d’acqua. Ma se prima non si eseguono gli interventi di consolidamento delle banchine è inutile progettare quelli di dragaggio”. Iter lunghi, però, e questo è testimoniato già solo dalle indagini di caratterizzazione dei fondali che durano tre anni. Agostinelli ha tuttavia registrato la “grande sinergia con le varie istituzioni locali, dal Comune a Confindustria, e oggi è l’ulteriore conferma che ci porterà a remare tutti dalla stessa parte per lo sviluppo del porto”.
L’appello alla Regione: “Sbloccare i 18 milioni di euro”
L’appello alla Regione: “Sbloccare i 18 milioni di euro”
A seguire l’intervento del sindaco Maria Limardo che ha puntato ancora sul tasto della polifunzionalità dell’infrastruttura auspicando che presto arrivi dalla Regione lo sblocco dei 18 milioni di euro, anche “perché questi ritardi stanno bloccando ogni tipo di programmazione. Ho sempre detto che la connotazione debba essere polifunzionale: commerciale, peschereccio, turistico e anche industriale, che porta lavoro e benessere. Abbiamo visto sin dal primo momento l’istituzione dell’Autorità portuale come un’ancora alla quale aggrapparci per ottenere ciò che non è mai arrivato per troppi anni nella nostra città. E ci sono tante idee di sviluppo che possono essere agganciate ai Contratti istituzionali di sviluppo, ma se prima non si risolve la sicurezza dello scalo non si può pensare di realizzare altre opere”.
Le rassicurazioni di Varì
A rassicurare sindaco e ammiraglio sulla questione fondi, ci ha pensato l’assessore regionale con delega allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, evidenziando che il “presidente Occhiuto ha assunto impegni, e lo stesso faccio oggi io, e prossimamente su mia iniziativa e di altri consiglieri regionali farà uno specifico focus sulla questione per dare tempi certi per giungere ad una risoluzione della stessa. Come l’Autorità portuale, anche la Regione Calabria ha ben presente la valenza strategica dello scalo di Vibo Marina per il territorio e quindi l’assoluta necessità di mettere in campo queste opere”. Varì ha poi rilevato l’esigenza di realizzare una attività di comunicazione maggiore “per tentare di attrarre partner nelle aree circostanti l’infrastruttura non tralasciando la Zona economica speciale e le sue potenzialità viste le agevolazioni fiscali per chi vuole investire”. Infine, le parole di soddisfazione del prefetto Roberta Lulli che ha parlato di “altro pezzo dello Stato che porterà a traguardi importanti nel territorio. È importante che ci sia il desiderio di portare legalità e a breve sottoscriveremo a breve un apposito protocollo con l’Autorità portuale affinché tutti gli interventi che si andranno a realizzare avvengano sotto il segno della legalità”. (f.p.)