Porto di Vibo Marina, l’idea di “Progetto Valentia” per uno scalo a caratura internazionale

L’associazione “Progetto Valentia” propone di ampliare la struttura su un territorio più vasto che verta su una ideale “cerniera commerciale” tra Lamezia e Gioia Tauro"
mare pulito vibo

“Un nuovo porto di caratura internazionale con l’inserimento di servizi ed infrastrutture complementari a quelle già presenti su un territorio più vasto che verta sulla ideale “cerniera commerciale” tra Lamezia e Gioia Tauro”. È quanto propone l’associazione Progetto Valentia, guidata da Nicola Cortese, in riferimento allo scalo portuale di Vibo Marina. “Dal punto di vista strategico – si legge in una nota del sodalizio – riveste la collocazione del porto di Vibo Marina che, se reperiti i fondi tramite lo sviluppo di un apposito Piano industriale, potrebbe far venire alla luce un nuovo porto di caratura internazionale con l’inserimento di servizi ed infrastrutture complementari a quelle già presenti su un territorio più vasto che verte sulla ideale cerniera commerciale tra Lamezia e Gioia Tauro. Il nuovo porto, e non semplicemente un potenziamento di quello esistente, dovrà necessariamente includere tutta una serie di servizi e di inquadramenti strutturali rivolti al servizio delle attuali attività produttive esistenti e consentire nel contempo anche l’inserimento di nuove”.

Direzione Pizzo

Direzione Pizzo

“Il nuovo porto – scrive ancora l’associazione Progetto Valentia – dovrà estendersi in direzione Pizzo al fine di inglobare l’agglomerato urbano e fornire servizi in direzione del costituendo Comune Unico, tramite l’integrazione della linea ferrata e l’estensione, sempre in ottica turistica, del lungomare fino alla chiesetta di Piedigrotta. Inoltre dovranno essere progettate adeguate nuove banchine, e water front in maniera tale da rendere il tutto perfettamente integrato con l’ambiente circostante.

Il costo dell’opera

“Il costo stimato dell’opera – è scritto ancora – si aggira intorno ai 100 milioni di euro, reperibili solo attraverso i Cis o altri fondi governativi o europei se presentati adeguati progetti volti allo sviluppo dell’area in chiave internazionale, e rappresenterebbe un punto di svolta per il rilancio di tutto il territorio garantendo una ricaduta occupazionale e di sviluppo senza precedenti. La realizzanda mega struttura del Water Front nell’area ex Sir di Lamezia Terme, anche se finanziata quasi in toto da fondi privati, può servire da esempio in tale senso. Abbiamo già parlato, inoltre, dell’importanza strategica della realizzazione di una nuova stazione dell’Alta velocità nella valle del Mesima, in corrispondenza dello svincolo della A2 di Mileto in sinergia con la vicina Gioia Tauro, che permetterebbe anche di porre le basi per la realizzazione di un’importante mega struttura attualmente ancora latitante su tutto il versante tirrenico e non solo come l’interporto”.

Stato di abbandono

“Gli sviluppi seguenti ai recenti eventi internazionali, pandemia e guerra in Ucraina continua il direttivo -, hanno evidenziato ancor di più il cronico stato di abbandono del territorio vibonese e di quello calabrese in generale relegato sempre più ai margini delle attività economiche nazionali. Gli attuali piani di recupero inclusi nel Pnrr possono, dunque, rappresentare un ottimo spunto per mettere finalmente in pista quegli investimenti per la realizzazione – conclude la nota – di importanti infrastrutture di comunicazione che potranno finalmente permettere di colmare il gap su scala nazionale e permettere il rilancio, vista l’alta vocazione turistica del territorio vibonese in particolare, anche su scala internazionale”.

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