“Posso provare la moto?”, lui acconsente e il finto acquirente scappa: è caccia al ladro

Nonostante gli sforzi degli agenti, non è ancora stato possibile rintracciare il ladro. Si teme che l'uomo possa aver rimosso la targa di identificazione
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È stato derubato della moto che aveva messo in vendita su internet. I fatti si sono verificati a Pescara nella giornata di giovedì 25 agosto. Il proprietario della Bmw S1000 XR aveva appena parcheggiato nei pressi di un locale del centro per incontrare un possibile acquirente. “L’uomo – ha spiegato in questura – sembrava davvero interessato, oltre che esperto di motori. Mi ha detto che voleva vedere da vicino la motocicletta e ci siamo dati appuntamento per oggi. Si è presentato come stabilito e mi ha chiesto se poteva sedersi sulla moto per valutare la seduta, l’altezza e lo stato delle sospensioni. Appena mi sono distratto, è scappato via a tutta velocità senza che io potessi fare nulla”. Nel corso delle indagini, le forze dell’ordine hanno appurato che il nome e cognome forniti dal ladro erano falsi. L’uomo avrebbe fornito delle generalità fasulle per non essere rintracciato subito dopo il furto.

Secondo quanto rilevato, il piano era stato elaborato nei minimi dettagli. Il finto acquirente avrebbe contattato il proprietario della motocicletta rubata utilizzando una scheda telefonica creata appositamente. Dagli accertamenti sembra che la sim sia stata creata nel Sud Italia. Il ladro si sarebbe finto esperto di motori per guadagnare la fiducia del proprietario della moto, in modo tale da chiedere un incontro con la scusa di valutare le prestazioni del veicolo. “Ho acconsentito a fargli provare la moto, poi mi sono distratto un attimo per salutare un conoscente – ha spiegato il malcapitato durante la deposizione per la denuncia -. Lui è scappato in pochi istanti e io non ho potuto fare nulla. Ho provato a chiedere aiuto ma ormai era troppo lontano”. Nonostante gli sforzi degli agenti, non è ancora stato possibile rintracciare il ladro. Si teme che l’uomo possa aver rimosso la targa di identificazione.

Secondo quanto rilevato, il piano era stato elaborato nei minimi dettagli. Il finto acquirente avrebbe contattato il proprietario della motocicletta rubata utilizzando una scheda telefonica creata appositamente. Dagli accertamenti sembra che la sim sia stata creata nel Sud Italia. Il ladro si sarebbe finto esperto di motori per guadagnare la fiducia del proprietario della moto, in modo tale da chiedere un incontro con la scusa di valutare le prestazioni del veicolo. “Ho acconsentito a fargli provare la moto, poi mi sono distratto un attimo per salutare un conoscente – ha spiegato il malcapitato durante la deposizione per la denuncia -. Lui è scappato in pochi istanti e io non ho potuto fare nulla. Ho provato a chiedere aiuto ma ormai era troppo lontano”. Nonostante gli sforzi degli agenti, non è ancora stato possibile rintracciare il ladro. Si teme che l’uomo possa aver rimosso la targa di identificazione.

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