E’ stata disposta la sospensione dall’incarico per il segretario della sezione della Lega di Reggio Calabria, Nicola Barreca, che, secondo notizie di stampa, sarebbe coinvolto nell’inchiesta sulle minacce rivolte sul web alla senatrice Liliana Segre. Lo rende noto il commissario regionale del partito, Giacomo Francesco Saccomanno. “Immediatamente, – si legge in una nota diffusa questa sera – appena conosciuta la notizia, è stata disposta l’audizione di Nicola Barreca, il quale ha categoricamente escluso di aver mai compiuto un tal gesto e che, pur avendo eseguito accurate ricerche, sui post e i commenti svolti sulla propria pagina personale, non è emerso nulla”.
“Al fine di accertare come stiano le cose e per tutelare il segretario ed il partito, – ha detto ancora Saccomanno – è stato assunto, unitamente al referente provinciale di Reggio Calabria, Franco Recupero, il provvedimento di sospensione temporanea e cautelare di Nicola Barreca, dalla carica di segretario della sezione di Reggio Calabria, per il tempo necessario per verificare quanto indicato nel citato articolo e consentire, quindi, di appurarne l’attendibilità, con riserva di assumere eventuali ed ulteriori provvedimenti definitivi”. Si è anche deciso, fa sapere il commissario, di riservare ogni azione civile e penale a tutela dell’interessato e del partito, “nell’ipotesi in cui il contenuto dell’articolo non dovesse rappresentare la verità”. In ogni caso, continua la nota, “alla senatrice a vita, Liliana Segre, va la più sentita vicinanza e solidarietà, con condanna dei suddetti gesti, che, però, dimostrano la inciviltà di chi, spesso, non conosce la storia e non comprende la gravità degli accadimenti”.
“Al fine di accertare come stiano le cose e per tutelare il segretario ed il partito, – ha detto ancora Saccomanno – è stato assunto, unitamente al referente provinciale di Reggio Calabria, Franco Recupero, il provvedimento di sospensione temporanea e cautelare di Nicola Barreca, dalla carica di segretario della sezione di Reggio Calabria, per il tempo necessario per verificare quanto indicato nel citato articolo e consentire, quindi, di appurarne l’attendibilità, con riserva di assumere eventuali ed ulteriori provvedimenti definitivi”. Si è anche deciso, fa sapere il commissario, di riservare ogni azione civile e penale a tutela dell’interessato e del partito, “nell’ipotesi in cui il contenuto dell’articolo non dovesse rappresentare la verità”. In ogni caso, continua la nota, “alla senatrice a vita, Liliana Segre, va la più sentita vicinanza e solidarietà, con condanna dei suddetti gesti, che, però, dimostrano la inciviltà di chi, spesso, non conosce la storia e non comprende la gravità degli accadimenti”.
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