di Maria Teresa Improta – Pronto Soccorso di Cosenza in grave sofferenza a causa della carenza di personale. Lacune aggravate dalla riduzione dei posti letto nei reparti che provocano un affollamento tra gli stretti corridoi dell’Annunziata che serve un bacino di utenti di circa 700mila abitanti. La saturazione dei posti per i ricoveri dei pazienti Covid positivi, inoltre, vede in queste ore 5 sintomatici in attesa di essere trasferiti dal Pronto Soccorso dell’Annunziata in un altro nosocomio che possa ospitarli (LEGGI QUI). “I dati parlano di un Pronto Soccorso che ha 70mila accessi l’anno e solo 10 medici in servizio. Dovrebbero essercene almeno il doppio secondo gli standard definiti a livello nazionale. Una carenza di personale del 50% – denuncia l’avvocato Francesco Guido portavoce del Sindacato Unitario Lavoratori – che riguarda tutte le figure, compresi oss e infermieri. A ciò si somma il dramma dei posti letto che in questo periodo, non sono stati aumentati, anzi si sono ridotti perché, causa Covid, hanno accorpato dei reparti (un esempio sono Geriatria che è stata unita a Gastroenterologia). Ciò comporta che i pazienti restano in stallo per giorni in Pronto Soccorso dove, in media, vi sono solo due medici per turno”.
Carenza di personale, Pronto Soccorso in sofferenza
Carenza di personale, Pronto Soccorso in sofferenza
“In più – spiega Guido rappresentante legale del Sul – c’è grossa difficoltà a trovare medici che vogliano lavorare al Pronto Soccorso dell’Annunziata. La soluzione sarebbe quella di dare un segnale chiaro di cambiamento, altrimenti nessuno prenderà servizio in questo reparto e chi ci lavora, soprattutto oss ed infermieri, continuerà a tentare di andarsene. L’Azienda Ospedaliera dovrebbe intervenire sugli spazi e sul servizio, il direttore generale Isabella Mastrobuono afferma che prossimamente, nell’edificio che sorge al fianco del Pronto Soccorso, aprirà l’Osservazione Breve Intensiva. Non c’è personale, chi gestirà i pazienti? Supponiamo che a questo punto chiuderanno il reparto di Medicina d’Urgenza e trasferiranno lì i sanitari, ma non è dato sapere. Abbiamo chiesto delucidazioni, però nessuno ci ha risposto. Il dato di fatto è che oggi l’utenza soffre per i lunghi tempi d’attesa, mentre i sanitari hanno un carico di lavoro insostenibile. Il sistema è così in tilt. I contagi stanno crescendo e gestire pazienti Covid nei tendoni con pochi sanitari è difficile, perché gli operatori che si occupavano solo delle tende, assunti con contratti precari senza alcuna prospettiva di stabilizzazione, hanno preferito andare via. La situazione è drammatica. Nelle altre zone della Calabria registriamo disagi simili. Per questo motivo il 16 dicembre 2021 faremo il punto sullo stato dell’arte nella regione con un incontro su Sanità e Legalità in Calabria a Lamezia Terme, alle 17:30, nella sala conferenze del Grande Hotel, dove parteciperanno addetti ai lavori e il Sul. L’emergenza dei nosocomi calabresi sarà illustrata, tra gli altri, dal dottor Antonio Adolfo Rogano della Chirurgia d’Urgenza dell’Ospedale di Cosenza, dal dottore Santo Gioffrè già direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, mentre Paola Viggiani, medico del Pronto Soccorso di Cosenza, fungerà da moderatore”.