I militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Vibo Valentia, in sinergia e collaborazione con l’Inps, hanno avviato specifici controlli finalizzati a contrastare le condotte di indebita richiesta, percezione e fruizione di prestazioni sociali agevolate, con specifico riferimento al reddito di cittadinanza. Tale sostegno economico, introdotto a decorrere dal mese di aprile 2019, quale misura di contrasto alla povertà, volta al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale, spetta ai cittadini in possesso di specifici requisiti personali, reddituali e patrimoniali.
Il reddito di cittadinanza non può essere erogato a nuclei familiari i cui componenti siano sottoposti a misure cautelari o condannati per reati gravi. Gli accertamenti di polizia giudiziaria, svolti nell’ultimo periodo dalle fiamme gialle di Tropea, hanno consentito di segnalare all’autorità giudiziaria molteplici persone che, in prima persona o attraverso i propri familiari, avevano chiesto ed ottenuto dall’Inps il reddito di cittadinanza, omettendo di dichiarare l’esistenza di condanne ostative (anche associazione di tipo mafioso) o misure cautelari personali.
Il reddito di cittadinanza non può essere erogato a nuclei familiari i cui componenti siano sottoposti a misure cautelari o condannati per reati gravi. Gli accertamenti di polizia giudiziaria, svolti nell’ultimo periodo dalle fiamme gialle di Tropea, hanno consentito di segnalare all’autorità giudiziaria molteplici persone che, in prima persona o attraverso i propri familiari, avevano chiesto ed ottenuto dall’Inps il reddito di cittadinanza, omettendo di dichiarare l’esistenza di condanne ostative (anche associazione di tipo mafioso) o misure cautelari personali.
Decreto di sequestro preventivo nei confronti di 28 persone
Di conseguenza, il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo, ha chiesto al gip l’emissione di un decreto di sequestro preventivo, avente per oggetto la somma di circa 212.000 euro, quale profitto illecito derivante dalla commissione del reato, nei confronti di 28 persone, tra cui anche esponenti di spicco e affiliati alle cosche vibonesi, già coinvolti nelle operazioni “Costa Pulita”, “Ossessione”, “Cerbero” e “Rinascita Scott”. A seguito dell’emissione del provvedimento, i militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione al decreto cautelando il denaro depositato sui conti correnti e notificandolo alle persone implicate.
La Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza proseguiranno l’azione di contrasto ad ogni forma di illecito nel settore della spesa pubblica, a tutela dell’economia, finalizzata reprimere condotte illegali dall’elevato disvalore sociale, in quanto tese a sottrarre risorse alle fasce più bisognose della popolazione, in un periodo di grave crisi a causa dell’emergenza da Covid, a beneficio di non aventi diritto anche appartenenti alla criminalità organizzata.