Presentata stamattina, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, nella sala multimediale dell’ospedale ‘Pugliese-Ciaccio’ di Catanzaro, la Breast Unit, la preziosa risorsa, unica in Calabria, per la cura dei tumori alla mammella, che sta salvando tante vite, limitando la migrazione sanitaria. L’iniziativa è stata voluta da Ammi e Azienda ‘Pugliese-Ciaccio’. A fare da anello di congiunzione tra le pazienti e il percorso diagnostico- terapeutico che seguono è stato invece Francesco Iemma, case manager della Breast Unit.
Procopio: “Contiamo su una professionalità fortissima”
Procopio: “Contiamo su una professionalità fortissima”
Per Francesco Procopio, commissario straordinario dell’Azienda, l’ospedale Pugliese “ha dato da sempre delle risposte importanti, ma soprattutto durante la pandemia ha dimostrato di avere una capacità incredibile nel rispondere ai bisogni dei cittadini. In questo quadro, la Breast Unit ha svolto un ruolo importante, nel senso che, durante la pandemia, è riuscita a migliorare e ad avere degli indici di performance elevatissimi. Questo a dimostrazione del fatto che in Calabria, se si vuole, si può fare. Spesso noi subiamo degli attacchi che non sono giustificati per l’impegno e la professionalità dei sanitari. Certo, non può essere tutto perfetto, perché certe volte si possono verificare delle situazioni incresciose, però posso garantire che c’è una volontà e una professionalità fortissima”.
Bertucci: “Sensibilizzare le persone su prevenzione e salute”
Secondo Silvana Aiello Bertucci, presidente dell’associazione mogli medici di Catanzaro, “la Festa della donna rappresenta una preziosa occasione per sensibilizzare le persone sui temi della salute e della prevenzione. Come Ammi siamo impegnati quotidianamente a favore delle figure femminili, con progetti di tutela, sostegno e solidarietà”.
Una rete senologica regionale
Il dottore Francesco Abbonante, coordinatore clinico della Breast Unit dell’Azienda ospedaliera ‘Pugliese-Ciaccio’, dal canto suo, ha affermato che “da due anni circa lavoriamo in maniera costante sul territorio e anche in periodo di pandemia abbiamo raddoppiato i numeri dei casi trattati e contiamo di incrementare questi dati, con l’obiettivo di evitare la migrazione sanitaria. Contiamo di creare una rete senologica regionale con l’aiuto delle altre Breast Unit delle altre province”.