Fra le regioni premiate in testa l’Umbria con addirittura quattro riconoscimenti ottenuti; al secondo posto Trentino, Puglia e Sicilia, con due, e infine ecco figurare Abruzzo, Sardegna, Toscana, Liguria, Lombardia e Calabria (rappresentata dall’Oleificio Torchia di Tiriolo, noto centro del catanzarese) con un titolo ciascuno. Le ditte primatiste saranno adesso protagoniste al Sol di Verona (in programma dal 7 al 10 aprile prossimi), anche in virtù della partnership con Coldiretti Unaprol; al TuttoFood di Milano (previsto dal 6 al 9 maggio) e, all’estero, a diverse iniziative in Cina, peraltro alla presenza di un gruppo di esperti giornalisti di settore del ‘gigante asiatico’.

La cerimonia e il format della competizione. Il gala conclusivo è stato pure l’occasione per assegnare i cinque Award speciali previsti quest’anno: Menzione Olio Extravergine Biologico (al prodotto certificato a norma di legge con il punteggio più alto); Amphora Olearia (alla migliore confezione in base al regolamento); Giovane imprenditore (al titolare dell’impresa con meno di 40 anni); Menzione Monocultivar (novità 2019, dedicata a tale tipo di olio con più punti ottenuti) e Lekythos (destinato alla personalità impegnata nella diffusione della conoscenza dell’olio di qualità italiana nel Paese e nel mondo). Al 27. concorso perugino erano in gara ben 185 etichette espressione di 17 regioni che – dopo la ricognizione delle commissioni tecniche locali – sono state valutate dalla giuria, guidata dal capo panel Gianfranco De Felici e composta da 16 degustatori provenienti dalle zone italiane olivicole in lizza.

I premiati. Di seguito le aziende prime classificate all’interno di alcune ‘analoghe macrocategorie’, fra le più importanti della rassegna, nel cui novero si rinviene proprio la ditta calabrese. Si tratta di Olio Extravergine Dop fruttato leggero: Garda Trentino; Fruttato medio: Decimi Bettona Umbria; Fruttato intenso: Titone di Trapani; Fruttato leggero: Frantoi Cutrera di Ragusa; Fruttato medio: Oleificio Torchia di Tiriolo; Fruttato intenso: Intini di Martina Franca.

Cenni sulla storia dell’impresa Torchia. La ditta nasce nel ‘59 a Tiriolo, allorché Federico dà avvio alle attività con un piccolo frantoio a presse e pochi ulivi. Di anno in anno, però, grazie alla caparbietà e all’impegno degli stretti congiunti; agli investimenti sostenuti in terreni ulivetati, prevalentemente della cultivar autoctona Carolea; alle spese sopportate per l’acquisto di attrezzature meccaniche utilissime nella raccolta delle olive ed ancora all’introduzione di avanzate tecnologie di estrazione, l’azienda diviene una realtà capace di condurre al meglio tutti i passaggi della filiera olivicolo-olearia. Step oggi affrontati nel rispetto della normativa dell’agricoltura biologica.

Fatto che si traduce concretamente nel miglioramento qualitativo dell’Extravergine Torchia, più volte finalista in concorsi nazionali e internazionali (Ercole Olivario appunto, ma anche Terraolivo; Presidio Slow Food, Evo Iooc e così via). Lo stesso oleificio (attualmente guidato dai fratelli Giuseppe e Tommaso, anche con il contributo della moglie di quest’ultimo Lucia Talotta, peraltro addetta a Promozioni e Attività didattiche, che porta il nome della loro famiglia) commercializza l’extravergine tradizionale, il biologico, l’Igp di Calabria e quello Slow Food per la Carolea. La ditta, da sempre molto attenta alla tutela dell’ambiente, vanta un’apparecchiatura fotovoltaica all’avanguardia con cui soddisfa il fabbisogno energetico dell’impianto di trasformazione, ma è pure dotata di fattoria didattica in cui si tengono iniziative formative riservate a scuole e turisti italiani e stranieri.

Redazione Calabria 7