Presunte truffe per l’emergenza Nord Africa, il sindaco di Acquaformosa: “E’ un normale procedimento contabile”

Il primo cittadino del comune cosentino Gennaro Capparelli: "Condanno chi ha voluto trasformare un normale procedimento contabile in un vile attacco rivolto al modello di accoglienza ed integrazione praticato da un decennio"

“Da ieri pomeriggio che circolano notizie sia su internet che sulle tv locali in cui compare il nome di Acquaformosa nell’ambito di un procedimento contabile per presunte truffe che si sarebbero consumate durante la gestione dell’emergenza Nord Africa gestito dalla Protezione Civile nazionale e regionale. L’immagine dell’allora sindaco Giovanni Manoccio ed i nomi degli allora assessori Gennaro Capparelli (attuale sindaco) e Fragale Pasquale (attuale vicesindaco) campeggiano su tutti i quotidiani con titoloni giornalistici di truffe e furti per milioni di euro nella gestione dell’accoglienza in favore dei migranti provenienti dal Nord Africa negli anni 2011 – 2012. Una campagna denigratoria che offende l’intera comunità acquaformositana e le tantissime persone che operano onestamente, con professionalità, serietà, spirito di sacrificio nei locali progetti di accoglienza; progetti che hanno portato e continuano a portare benefici immensi per la popolazione del piccolo borgo arberesh”. Lo afferma in una nota proprio il primo cittadino del comune cosentino Gennaro Capparelli.

I fatti

“L’indagine della procura contabile – prosegue la nota – parte da molto lontano e riguarda la gestione di fondi pubblici per l’accoglienza di cittadini extracomunitari provenienti dal Nord Africa gestiti dalla Protezione Civile Nazionale e dai dipartimenti regionali sulla base di regole e disposizioni contenute in particolare nelle due Opcm, la n. n. 3933 del 13/04/2011 e la n. 3948 del 20/06/2011. Nel corso di questi 10 anni, sull’emergenza Nord Africa sono state aperte almeno due inchieste giudiziarie: una da parte della Procura della Repubblica di Catanzaro, una dalla Procura della Repubblica di Paola che si sono concluse con altrettanti provvedimenti di archiviazione dei procedimenti penali in quanto i magistrati inquirenti non hanno ravvisato la consumazione di nessun reato: nessuna truffa, nessun furto, nessunissima ipotesi di reato tentata o consumata, niente di niente. A distanza di 10 anni, il 6 aprile 2021 la procura della Corte dei Conti di Catanzaro notifica a 42 persone una sorta di avviso di indagine con invito a dedurre e depositare memorie e documenti entro 45 giorni. Tale invito a dedurre è stato notificato anche a Giovanni Manoccio, in qualità di sindaco pro tempore del comune di Acquaformosa, a Gennaro Capparelli (attuale sindaco) e Pasquale Fragale (attuale vicesindaco) per aver approvato, quali assessori pro tempore, la Delibera di Giunta comunale n. 52 del 30/09/2011. Sulla base delle contestazioni mosse dalla magistratura contabile, i tre amministratori, ciascuno per le proprie azioni ed a diverso titolo, insieme al Soggetto Attuatore della Protezione Civile Regione Calabria avrebbero cagionato un presunto danno di euro 17.000 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento di Protezione Civile. Queste le circostanze che hanno fatto partire immediatamente la macchina del fango che ha gettato nel tritacarne mediatico gli amministratori comunali di Acquaformosa ed in particolare l’allora sindaco Manoccio”.

“Un vile attacco”

“Ai fatti contestati seguirà, tra qualche giorno, il deposito di idonea memoria difensiva che evidenzierà la legittimità e correttezza degli atti amministrativi incriminati ed in particolare della delibera di giunta comunale n. 52/2011 in quanto atti posti in essere nel pieno rispetto sia della OPCM n. 3948/2011 che della OPCM 3933/2011. Concludo – scrive ancora il sindaco –  condannando ancora una volta certi media che hanno volutamente e coscientemente trasformato un normalissimo procedimento contabile in un vile attacco rivolto al modello di accoglienza ed integrazione praticato da un decennio ad Acquaformosa. Non permetterò a nessuno di scalfire l’onestà, la correttezza e la rettitudine che hanno da sempre contraddistinto in tanti anni di gestione della cosa pubblica sia il mio agire che quello delle persone con cui ho lavorato e collaborato; lo devo ai miei concittadini per la stima ed il rispetto che nutrono verso di me. Non escludo alcuna azione legale a tutela della mia onorabilità e reputazione sia come amministratore che come professionista”.

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