Oggi, mercoledì 13 ottobre, alla Corte dei Conti di Catanzaro si svolgerà la prima udienza del procedimento instaurato per danni erariali di circa 30 milioni di euro complessivi nei confronti del gruppo di progettazione dell’Anas, tutti difesi dall’avvocato Giacomo Carbone, e composto dal Rup ingegnere Marco Angelo Bosio e dagli ingegneri Maurizio Aramini, Settimio Branchi, Angelo Dandini, Fabrizio Tragna, Gianfranco Vasselli, nonché dal geologo Giovanni Parlato (difeso anche dall’avvocato Alessandro Ferrari). Sono inoltre accusati l’altro Rup ingegnere Consolato Cutrupi difeso dagli avvocati Marianna Vazzana e Vincenzo Floccari, il Geometra Salvatore Bruni difeso dall’avvocato Crescenzio Santuori e Raffaele Ruocco, l’ingegnere Giovanni Fiordaliso (51 anni) difeso dall’avvocato Felice Retez, l’ingegnere Vincenzo del Vita difeso dall’avvocato Giovanni Spataro.
La vicenda
La vicenda
La vicenda riguarda i lavori di ammodernamento e adeguamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria dal Km 369+800 al Km378+500, nella zona tra gli svincoli di Rosarno e Mileto. Ricordiamo che in un primo tempo (anno 1999) i lavori di ammodernamento del tratto I venivano aggiudicati all’Impresa Coopcostruttori S.c. a r.l. per 47.404.373 euro. Eseguiti circa 24% dei lavori, il contratto veniva risolto e nel 2008 l’Anas incaricava un nuovo gruppo di progettazione di redigere un nuovo progetto esecutivo.
Successivamente, affidata l’esecuzione dei lavori, venivano riscontrati alcuni problemi di esecuzione cosi che venivano approvate due varianti in corso dei lavori e successivamente veniva decisa una nuova riprogettazione del tratto stradale ancora in corso di approvazione. Secondo la Procura della Corte dei Conti l’approvazione delle varianti era illegittima, vi furono degli errori del gruppo di progettazione, non fu accertato il mutamento dello stato dei luoghi rispetto alla prime opere eseguite, non furono acquisite le necessarie autorizzazioni da parte dell’Autorità di Bacino, nonché fu tenuta durante l’esecuzione dei lavori una contabilità infedele da parte di alcuni dei convenuti in giudizio.
Le contestate consulenze
Le difese hanno già in sede preliminare contestato le responsabilità dei propri assistiti, le risultanze delle consulenze fatte svolgere dalla Procura, nonché a vario titolo l’esistenza di danni, la prescrizione, l’esistenza del nesso di causalità, ponendo altresì in evidenza le responsabilità dei vertici Anas che decisero nel 2008 di fare redigere l’esecuzione del vecchio progetto del 1999 anziché provvedere ad una nuova riprogettazione delle opere.