“Se è vero quanto segnalato, rispetto a presunti favoritismi, o comunque differenze di comportamento nel vigilare sulla corretta applicazione del regolamento di polizia mortuaria del Comune di Catanzaro, bisogna senz’altro intervenire. E anche in fretta. Perché saremmo di fronte all’aperta violazione di un atto normativo, peraltro celermente rivisto dal sindaco Nicola Fiorita appena un paio di mesi dopo il suo insediamento proprio per porre fine a una situazione divenuta grave e intollerabile“. Ad affermarlo, in una nota, è Fabio Celia consigliere comunale di Catanzaro e segretario cittadino del Pd. “Non sarebbe dunque accettabile constatare che alcuni familiari di persone defunte siano giustamente obbligati a tumulare i propri cari ovunque ci sia posto nello stringente arco temporale stabilito dal momento della morte, proprio al fine di evitare le cosiddette giacenze delle bare nell’obitorio comunale o nelle camere mortuarie dei vari cimiteri cittadini, mentre ad altri – sottolinea Celia – sarebbe invece concesso molto più tempo. Settimane intere, se non addirittura un mese, in modo da trovare, nell’attesa, la disponibilità di uno spazio in linea con le proprie esigenze”.
“Sarò io stesso a interessarmi della vicenda”
“Sarò io stesso a interessarmi della vicenda”
“Perché è chiaro che tutti, eccetto chi purtroppo non dispone delle somme necessarie per pagare le file migliori per i propri cari, tentano ogni strada possibile allo scopo di evitare la quarta fila. Sistemazione che – ricorda Fabio Celia – non può essere raggiunta senza la scala per arrivare vicino alla lapide della persona scomparsa. Ma è altrettanto lampante, che non ci troviamo di fronte a un diritto di scelta. Nemmeno legato al pagamento di una cifra utile ad avere ciò che si desidera. L’unico discrimine, infatti, è l’individuazione di una collocazione utile nel minor intervallo possibile. Almeno inizialmente, essendoci poi l’opportunità di effettuare una traslazione della salma a ‘proprie spese’. Questo, però, non integra in alcun modo la facoltà di concedere deroghe in maniera del tutto arbitraria o, ribadisco, di dar luogo ad atteggiamenti permissivi nei confronti di alcuni e, di contro, inflessibili in rapporto ad altri. Dal momento che ora sarò io stesso a interessarmi della vicenda e a vigilare su quanto accade nei cimiteri catanzaresi in qualità di pubblico amministratore”.