di Sergio Pelaia – La prima notte da commissario alla Sanità di Roberto Occhiuto pare sia stata serena, almeno così ha fatto sapere lui stesso oggi a margine del Comitato di sorveglianza sui fondi europei (leggi qui). Qualche ora di insonnia l’ha invece passata appena ha saputo che il governo avrebbe acconsentito alla sua richiesta di essere il primo governatore, dai tempi di Peppe Scopelliti, a potersi occupare direttamente anche della salute dei calabresi. “Ora c’è molto da lavorare”, ha proseguito, annunciando di aver già chiesto al governo Draghi di dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale che di fatto “ha bocciato il commissariamento”, che prevede l’operatività di un team di 25 esperti in realtà mai selezionati. “In Calabria non è facile trovare disponibilità, per questo – ha aggiunto Occhiuto – ho preparato e dato al governo un emendamento affinché sia più facile selezionare queste professionalità”.
I prossimi passaggi e le urgenze
I prossimi passaggi e le urgenze
Oggi alle 15 ci sarà il passaggio di consegne con l’ormai ex commissario Guido Longo. Poi, entro una decina di giorni, il neo presidente proporrà al governo i suoi nomi per l’incarico di subcommissari. “Lavorerò in un rapporto di leale collaborazione col governo ma mi hanno assicurato che li sceglierò io”, ha commentato, aggiungendo che i primi interventi andranno fatti sula riorganizzazione del settore delle emergenze/urgenze perché “non è possibile morire per strada perché arrivano ambulanze senza medici”. Poi serviranno “interventi strutturali” sul dipartimento Salute che “va organizzato meglio” e potrà essere implementato con il contributo dei dirigenti delle Asp su cui è in cantiere una norma con il ministero della Pubblica amministrazione. “Altrimenti le Aziende sanitarie – ha spiegato –sono tante monadi senza il coordinamento del dipartimento”.
I fondi persi
L’attenzione è ovviamente concentrata sulle risorse che la Regione ha a disposizione “nell’esiguo bilancio del fondo sanitario” e ovviamente in prospettiva Pnrr. È su questo che Occhiuto ha rivelato una circostanza che ha il sapore della bocciatura rispetto chi lo ha preceduto, ovvero l’ex facente funzioni Nino Spirlì: “Sono dispiaciuto – ha detto il neo presidente – perché qualche occasione l’abbiamo persa. Partecipando alla Conferenza delle Regioni sulle risorse che il governo deve dare alle Regioni per il Covid ho scoperto che la media delle richieste è di 130 euro ad abitante. La Regione che ha chiesto di più è l’Emilia (170 euro ad abitante), la Calabria sapete quanto ha chiesto? Solo 46 euro ad abitante, se avesse chiesto 146 euro avremmo avuto 200 milioni in più per la nostra sanità”.
L’autorevolezza (mancata) e la “zona franca”
Da qui un’ulteriore considerazione non proprio esaltante su Spirlì: “Nell’ultimo anno la Regione è stata governata in regime ordinario e ai tavoli con il governo e con le altre Regioni è mancata l’autorevolezza di un presidente eletto dai calabresi. Così non sarà più”. Occhiuto ha fatto infine sapere che dopo la formazione della Giunta riunirà anche i consiglieri di maggioranza spiegando loro che li valuterà anche “in base alla capacità di tener fuori la politica dalla gestione della sanità: è legittimo poter dare suggerimenti ma la sanità deve restare zona franca”. D’altronde anche gli stessi commissari delle Aziende sanitarie “verranno valutati con scelte di merito”.