(D.C.) – Joe Biden o Bernie Sanders, essendo ormai di fatto fuori gioco il magnate della comunicazione e non solo Mike Bloomberg appena a conclusione del round iniziale delle Primarie americane?
Chi correrà dunque per il Partito Democratico alle presidenziali di novembre prossimo? Parrebbe il primo fra quelli citati, già vice di Barack Obama.
Chi correrà dunque per il Partito Democratico alle presidenziali di novembre prossimo? Parrebbe il primo fra quelli citati, già vice di Barack Obama.
“Che però – hanno sostenuto, in modo pressoché unanime – i maggiori notisti politici italiani al termine del primo cosiddetto ‘supermartedì’ (lungo la costa orientale degli States sono sei ore indietro rispetto all’Italia, ndr) assomiglia tanto al classico candidato ‘fatto a posta’ per perdere contro l’attuale ‘comandante in capo’ statunitense Donald Trump”. Lo stesso inquilino della Casa Bianca che ha già la nomination dei Repubblicani in tasca, essendo appunto l’uscente.
Tre curiosità sulla lunga notte da poco trascorsa: l’attesa per l’esito finale della tornata elettorale in Texas e California; il fuoriprogramma con l’invasione di…palco durante il discorso alla sua convention di Biden con un paio di dimostranti, peraltro inoffensivi, subito bloccati dal solerte servizio d’ordine e i pepatissimi tweet di Trump che ha preso in giro tutti i possibili sfidanti dell’Asinello – simbolo dei Dem a stelle e strisce – con battute davvero sopra le righe.
Frasi in taluni casi simpatiche, pur nell’ambito di una goliardia fra avversari che sarebbe però considerata scandalosa in un contesto diverso come l’Italia ad esempio.
Da segnalare infine l’alta età media (75 anni) di tutti gli aspiranti Presidenti.