Processo al clan Arena, stangata in appello: 62 condanne (NOMI)

Aggravio di pena per Leonardo Sacco condannato a 20 anni dai giudici della Corte di appello di Catanzaro, in primo grado gli erano stati inflitti 17 anni e 4 mesi

di Gabriella Passariello-  Condanne dai 20 anni a un anno e quattro mesi di reclusione e 4 assoluzioni sono state sentenziate in appello per i 66 imputati coinvolti nella  maxi inchiesta della Dda di Catanzaro “Jonny”, che nel 2017 ha inferto un duro colpo al clan Arena di Isola Capo Rizzuto, che ha portato a 68 arresti e a 16 indagati, tra capi e gregari della cosca Arena che per più di un decennio, secondo la pubblica accusa, ha messo le mani sul centro di accoglienza immigrati “Cara” di Isola Capo Rizzuto, riuscendo ad accaparrarsi gli appalti indetti dalla Prefettura di Crotone per le forniture dei servizi di ristorazione con l’aiuto del governatore della “Fraternità di misericordia” Leonardo Sacco, che ha incassato una condanna a 20 anni, mentre in primo grado gli erano stati inflitti 17 anni e 4 mesi di reclusione. Servizi affidati ad imprese costituite dagli Arena e da altre famiglie di ‘ndrangheta per spartirsi i fondi destinati all’accoglienza dei migranti.

I nomi e le condanne sentenziate

I nomi e le condanne sentenziate

Oltre a Sacco, la Corte di appello di Catanzaro, presieduta da Loredana De Franco, a latere Ippolita Luzzi e Giovanna Gioia ha condannato: Antonio Poerio, (40 anni), 12 anni e 8 mesi di reclusione; Angelo Muraca, 20 anni; Stefania Muraca, 3 anni di reclusione 1.200 euro di multa; Fernando Poerio, 20 anni; Silvia Muraca, 2 anni, un mese, dieci giorni e mille euro di multa; Mario Guareri, un anno, 8 mesi e 3mila euro di multa; Santo Tipaldi, 12 anni di reclusione; Armando Abbruzzese 6 anni di carcere e 8mila euro di multa, Salvatore Abbruzzo 12 anni di reclusione;  Antonio Francesco Arena, (30 anni) 11 anni  di reclusione;  Francesco Antonio Arena (41 anni), 8 anni e 4 mesi; Francesco Arena, (42enne) 11anni e cinque mesi; Francesco Antonio Arena, (55enne) 11 anni di reclusione; Francesco Arena (60enne), 6 anni e 6mila euro di multa;  Pasquale Arena, detto “nasca” (64enne), 19 anni e 8 mesi; Pasquale Arena  (29enne), 11 anni di carcere; Salvatore Arena, alias Ricchia (52 anni), 10 anni e 8 mesi;  Luciano Babbino, 12 anni di reclusione; Francesco Bruno, 12 anni di reclusione; Francesco Caiazzo, 6 mesi di reclusione; Leonardo Catarisano, detto Nando, 12 anni; Giuseppe Cosco, 6 anni;  Domenico Falcone, detto Mimmo, 12 anni; Salvatore Foschini, 11 anni e 4 mesi;  Antonio Giglio, 10 anni e 8 mesi; Nicolino Gioffrè, 13 anni e 4 mesi;  Francesco Gualtieri, 12 anni; Mario Ranieri, in primo grado 1 anno e assolto dal 416bis; Andrea Guarnieri, 8 anni; Vincenzo Lentini, 10 anni e 8 mesi; Giuseppe Lequoque, alias Peppe Cannuno, 14 anni di reclusione; Costantino Lionetti, 10 anni e 8 mesi; Luigi Miniaci, 12 anni e 8 mesi; Pasquale Morelli 4 anni di reclusione e 4mila euro di multa; Antonio Giuseppe Morrone, 2 anni di reclusione e 200 euro di multa;  Nicola Lentini, 8 anni e 8 mesi; Paolo Lentini, alias Pistola, 16 anni e 2 mesi; Rosario Lentini, alias Liborio,16 anni e 10 mesi; Francesco Martaridonna 2 anni di reclusione;  Paolo Muccillo, 2 anni e mille euro di multa;  Benito Muto 11 anni e 4 mesi; Domenico Nicoscia, (42enne),  10 anni e 8 mesi; Salvatore Nicoscia, 10 anni e 8 mesi; Fortunato Pirrò, alias Barzetta 11 anni di reclusione; Antonio Poerio, (50 anni) 20 anni di reclusione; Antonio Pompeo, 10 anni e 8 mesi; Giuseppe Pullano, 11 anni e 4 mesi;   Domenico Riillo, 14 anni; Francesco Romano, 13 anni e 6 mesi; Maria Grazia Scerbo, 1 anno e 4 mesi; Paolo Muccillo, 2 anni e mille euro di multa; Francesco Taverna, 11 anni, Roberto Valeo, alias killer, 8 anni di reclusione; Giuseppe Arena “tropeano”, 16 anni e 4 mesi; Giuseppe Arena, figlio di Pasquale Arena, detto Nasca, (35enne), 8 anni e 4 mesi di reclusione; Raffaele Di Gennaro, alias Lello, 13 anni e 6 mesi di carcere; Fiore Gentile, 11 anni ; Francesco Gentile, 15 anni e sei mesi; Tommaso Gentile, 13 anni e 4 mesi; Aldo Giordano, 6 anni; Aurelio Giordano, 6 anni; Lorenzo Giordano, 6 anni e Maurizio Greco, 12 anni.

 Le assoluzioni

La Corte di appello di Catanzaro ha confermato l’assoluzione di primo grado per Maria Morrone (il pm aveva chiesto 3 anni e 2mila euro di multa), Mario Manfredi (il pm aveva chiesto 10 anni); Francesco Aceto (il pm ha chiesto 5 anni, sei mesi, 3mila euro di multa) e Domenico Mercurio (il pm aveva chiesto 8 anni).

Le scommesse on line

L’inchiesta ha permesso di provare che la potente famiglia di ‘ndrangheta ha acquisito e mantenuto una “posizione dominante” nel settore della raccolta delle scommesse on line e del noleggio degli apparecchi da intrattenimento nella città di Crotone e nel suo hinterland, conseguendo enormi profitti, alterando gli equilibri e precludendo l’accesso ad altri operatori commerciali. In particolare la società bookmaker “Centurion Bet Ltd”, attiva nel settore delle scommesse, operante in Italia con oltre 500 agenzie e ramificata in tutto il mondo, avrebbe messo a disposizione i propri circuiti di gioco on line alla società Kroton Games, attiva nella provincia di Crotone ed espressione commerciale della cosca Arena, determinando volumi di fatturato, sottratti al fisco, per decine di milioni di euro.

La longa manus della cosca nel capoluogo

La cosca Arena, secondo le risultanze investigative, aveva imposto la propria presenza anche sull’area jonica della provincia di Catanzaro dove o attraverso i suoi affiliati o per mezzo di fiduciari o con il sostegno di cosche alleate, aveva monopolizzato il business delle estorsioni ai danni di esercizi commerciali e imprese anche impegnate nella realizzazione di opere pubbliche. Tra il 2015 ed il 2016 infatti, in particolare a Catanzaro e nei comuni di Borgia e Vallefiorita, una cellula della cosca, dipendente dalla cosca madre di Isola Capo Rizzuto ma radicata nel capoluogo, aveva messo a segno una serie infinita di danneggiamenti a fini estorsivi per esercitare il controllo sull’area.

Il collegio difensivo

Nel nutrito collegio difensivo compaiono i nomi dei legali Eugenio Felice Perrone; Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Anna Marziano,  Stefano Nimpo, Romualdo Truncè, Saverio Loiero,  Vittoria Aversa, Gregorio Viscomi, Mario Prato, Giovanni Merante, Rosina Levato, Francesca Bonopane, Luigi Villirilli, Giuseppe Merante, Gianni Russano, Vincenzo Girasole, Marinella Chiarella, Emilio Vitaliano, Francesco Laratta, Roberta Succi, Vincenzo Ioppoli, Francesco Gambardella, Francesco Iacopino, Nicola Tavano, Tiziano Saporito, Francesca Buonopane, PaoIo CoIosimo, Giovanni Vecchio, Francesco Catanzaro, Valerio Vianello Accoretti, Giorgio Accoretti Vianello, Roberto Coscia,  Gianfranco Chiariello, Rocco Corda, Giuseppe Barbuto, Mario Turano, Pasquale Lepera, Giovanni Figliomeni, Antonietta Gigliotti De Nicolò, Sergio Rotundo, Mario Nigro, Giuseppe Napoli, Nico D’Ascola, Valter Burani, Luca Cianferoni, Michele Bonsegna, Emilio Siviero, Guido Perri, Gianluca Vassai e Salvatore Iannone.

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