Il direttivo Anci Calabria, riunitosi oggi pomeriggio a Siderno in seduta straordinaria, ha manifestato solidarietà all’amministrazione comunale di Reggio Calabria in merito alla sentenza di primo grado con cui il Tribunale ha condannato a 1 anno e 4 mesi il sindaco Giuseppe Falcomatà per abuso d’ufficio. “In merito alla sentenza di primo grado – afferma il direttivo Anci Calabria – a carico del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, appare infatti improcrastinabile un intervento legislativo rispetto a un reato che è privo di indicazione di condotte specifiche risultando utilizzabile per qualsiasi condotta/atto amministrativo. Emerge la necessità di accelerare il processo di rivisitazione delle predette norme sia perché l’abuso d’ufficio è un reato estremamente fumoso e privo di tipizzazione della condotta e sia perché la legge Severino, che prevede la sospensione degli amministratori in caso di condanna anche solo di primo grado e, quindi, non definitiva, appare in palese contrasto con i principi costituzionali e comunitari relativi alla presunzione di innocenza”.
“Per questo – conclude il direttivo Anci Calabria – si chiede la discussione intorno tali temi così da accelerare su una problematica che, soprattutto a queste latitudini, impone una seria riflessione in merito all’esercizio democratico dei diritti costituzionali. Si ritiene infatti non più rimandabile il progetto di riforma di legge già in discussione in parlamento”. Solidarietà, a modo suo, viene espressa anche dal capo dell’opposizione in seno al consiglio comunale, l’ex candidato sindaco Antonino Minicuci, che augura a Falcomatà di dimostrare la propria innocenza e di “di tenere alto il buon nome dei giovani calabresi emigrati in cerca di lavoro e di far valere le sue doti da dipendente del Comune di Milano, dove è vincitore di concorso e che, ora che non è più sindaco, dovrà prendere servizio”.
“Per questo – conclude il direttivo Anci Calabria – si chiede la discussione intorno tali temi così da accelerare su una problematica che, soprattutto a queste latitudini, impone una seria riflessione in merito all’esercizio democratico dei diritti costituzionali. Si ritiene infatti non più rimandabile il progetto di riforma di legge già in discussione in parlamento”. Solidarietà, a modo suo, viene espressa anche dal capo dell’opposizione in seno al consiglio comunale, l’ex candidato sindaco Antonino Minicuci, che augura a Falcomatà di dimostrare la propria innocenza e di “di tenere alto il buon nome dei giovani calabresi emigrati in cerca di lavoro e di far valere le sue doti da dipendente del Comune di Milano, dove è vincitore di concorso e che, ora che non è più sindaco, dovrà prendere servizio”.
Salvini chiede le dimissioni
Non si è fatto attendere il commento del leader della Lega, Matteo Salvini. “Fra condanne, scandali, denunce di brogli e rifiuti ovunque, Falcomatà – le sue parole – non molla la poltrona e lascia i cittadini di Reggio allo sbando: dimissioni”.