Processo ‘Monopoli’ contro la ‘ndrangheta reggina: 9 condanne

Si tratta di soggetti ritenuti appartenenti alle cosche di Archi. Condannato anche un imprenditore per mezzo del quale, secondo gli inquirenti, la cosca De Stefano si è infiltrata nelle gestione di attività economiche lecite
processo monopoli-alt

Il Tribunale di Reggio Calabria ha condannato nove persone come presunte appartenenti alle cosche della ‘ndrangheta di Archi, nel processo denominato ‘Monopoli’. I giudici, accogliendo in massima le richieste della Dda rappresentata dai Pm Stefano Musolino e Walter Ignazitto, hanno inflitto la condanna per associazione mafiosa a 13 anni e nove mesi di reclusione a Michele Surace, 64 anni, e a 13 anni e tre mesi, Andrea Francesco Giordano, imprenditori edili molto noti a Reggio Calabria e gestori dell’unica sala Bingo esistente in città, vicini, secondo l’accusa, alla cosca Tegano.

Dodici anni di carcere inflitti invece a Carmelo Ficara, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, che gli inquirenti definiscono “uno degli imprenditori edili per mezzo del quale la cosca De Stefano si è infiltrata nelle gestione di attività economiche lecite”, avvalendosi della forza di intimidazione esercitata dalla cosca di ‘ndrangheta tra le più potenti d’Italia. Inoltre, il Tribunale ha condannato Giuseppe Surace a due anni e quattro mesi; Giorgio Giordano, a due anni e due mesi; Bruno Mandica, a due anni e quattro mesi, e Demetrio Modafferi alla stessa pena. Il collegio, infine, ha condannato tutti gli imputati al risarcimento delle spese processuali e a rifondere con centoventimila euro di penale la parte civile rappresentata dal Comune di Reggio Calabria.

Dodici anni di carcere inflitti invece a Carmelo Ficara, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, che gli inquirenti definiscono “uno degli imprenditori edili per mezzo del quale la cosca De Stefano si è infiltrata nelle gestione di attività economiche lecite”, avvalendosi della forza di intimidazione esercitata dalla cosca di ‘ndrangheta tra le più potenti d’Italia. Inoltre, il Tribunale ha condannato Giuseppe Surace a due anni e quattro mesi; Giorgio Giordano, a due anni e due mesi; Bruno Mandica, a due anni e quattro mesi, e Demetrio Modafferi alla stessa pena. Il collegio, infine, ha condannato tutti gli imputati al risarcimento delle spese processuali e a rifondere con centoventimila euro di penale la parte civile rappresentata dal Comune di Reggio Calabria.

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