Processo Piazza Bilotti: inutilizzabili le conversazioni intercettate tra il sindaco di Cosenza e gli imputati

La decisione è stata motivata dal fatto che si tratta di captazioni raccolte nel corso di un’altra inchiesta della Dda di Catanzaro, Lande Desolate

di Maria Teresa Improta – Colpo di scena nell’inchiesta che portò nel 2020, al sequestro di Piazza Bilotti, a Cosenza. Le conversazioni captate tra il sindaco, gli ingegneri e gli altri imputati che ingegnavano un metodo per inaugurare l’opera, nonostante le criticità infrastrutturali non sono prove che entreranno nel dibattimento. Il collegio giudicante del Tribunale di Cosenza, presieduto da Carmen Ciarcia con a latere i giudici Stefania Antico e Iole Vigna, ha dichiarato inutilizzabili le intercettazioni delle quali il pm Veronica Calcagno aveva chiesto la trascrizione. La decisione è stata motivata dal fatto che si tratta di captazioni raccolte nel corso di un’altra inchiesta della Dda di Catanzaro, Lande Desolate, avente ad oggetto l’accertamento della presenza e operatività nella provincia di Cosenza di un’associazione a delinquere di stampo mafioso riconducibile al clan Perna e a componenti della famiglia Grimoli e alla sua infiltrazione nel tessuto economico attraverso le imprese operanti nel settore delle costruzioni.

Le intercettazioni su piazza Bilotti

Le intercettazioni su piazza Bilotti

Atti nei quali emergono le conversazioni telefoniche e i messaggi whatsapp tra l’imprenditore Barbieri, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e il responsabile dei lavori ingegner Francesco Tucci. Discussioni dalle quali emergerebbe come pur essendo lo stato di avanzamento dei lavori al 35%, per non perdere i finanziamenti comunitari, si dichiarò che il cantiere era già al 75% dell’esecuzione dell’opera. Intercettazioni parte dell’inchiesta, sfociata nell’operazione Lande Desolate, sugli appalti dell’aviosuperfice di Scalea, dell’impianto sciistico Lorica Ski e, appunto, di piazza Bilotti volte a monitorare eventuali coinvolgimenti di Occhiuto con il clan Perna in vista delle elezioni. Captazioni dalle quali si sarebbe partiti per poi proseguire le indagini e accertare il reato di falso ideologico nell’inchiesta su piazza Bilotti e che, quindi sono state dichiarate inammissibili. Il processo che vede alla sbarra 13 imputati, tra i quali l’ormai ex primo cittadino di Cosenza è stato aggiornato al prossimo febbraio 2022.

Gli imputati nel processo Piazza Bilotti

Antonino Alvaro difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino
Raffaella Angotti difesa dagli avvocati Anna Marziano e Vincenzo Adamo
Giorgio Ottavio Barbieri difeso dall’avvocato Nicola Rendace
Francesco Converso difeso dall’avvocato Pierpaolo Principato
Gianluca Guarnaccia difeso dagli avvocati Nicola Rendace e Marco Facciolla
Mario Occhiuto difeso dall’avvocato Nicola Carratelli
Francesco Stellato difeso dall’avvocato Gregorio Barba
Francesco Tucci difeso dagli avvocati Franco Sammarco e Paolo Sammarco
Pasquale Torchia difeso dall’avvocato Marco Facciolla
Carlo Vernetti difeso dall’avvocato Andrea Abbagnano
Raffaele Antonio Ferraro difeso dall’avvocato Massimo Zicarelli
Carlo Pecoraro difeso dall’avvocato Franco Locco
Paola Tucci difesa dagli avvocati Franco Sammarco e Anna Spada

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