LA SENTENZA

I boss Giuseppe Accorinti e Pasquale Bonavota condannati a Roma per traffico di droga ma cade l’associazione

La sentenza di primo grado a quasi venti anni dall'operazione "Repley": nove condanne e tre assoluzioni. In Appello la scure della prescrizione
ndrangheta latitanti

A quasi venti anni di distanza arriva la sentenza di primo grado del processo scaturito dall’operazione “Replay” su un presunto traffico internazionale di sostanza stupefacenti sull’asse Calabria-Roma. I giudici dell’ottava sezione del Tribunale di Roma (presidente Paola Roja) hanno inflitto nove condanne a pene variabili tra gli otto mesi e i dieci anni di reclusione. E’ caduta però l’accusa più importante, quella di associazione.

Nove condanne e tre assoluzioni

Nove condanne e tre assoluzioni

In particolare è stato condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione con 30mila euro di multa Pasquale Bonavota, il presunto boss di Sant’Onofrio, catturato lo scorso mese di aprile a Genova dai carabinieri del Ros dopo oltre quattro anni di latitanza. Nei suoi confronti il pm Stefano Luciani aveva chiesto otto anni di carcere. La pena più pesante è stata inflitta a Giuseppe Antonio Accorinti, ritenuto il boss di Zungri. Nei suoi confronti i giudici hanno disposto la condanna a dieci anni di reclusione più 40mila euro di multa (la pubblica accusa aveva chiesto 22 anni di carcere). Condannati altri sette imputati. Si tratta di Pasqualino La Pasta, 4 anni e 6 mesi e 20mila euro di multa (concesse le attenuanti generiche); Luciano Casamonica, 7 anni e 6 mesi e 30mila euro di multa (esclusa l’aggravante); Francesco De Masi, 7 anni e 6 mesi e 30mila euro di multa (esclusa l’aggravante); Vincenzo Brunori, 8 mesi e 5mila euro di multa (ritenuta la continuazione); Ruben Alicandri, 4 anni e 6 mesi e 12.500 euro di multa (ritenuta la continuazione); Francesco Ricci, 4 anni e 20mila euro di multa (concesse le attenuanti ed esclusa l’aggravante); Luciano Marsella, 8 mesi e 2.500 euro (riconosciuta la continuazione). Assoluzione piena, invece, per altri tre imputati: Cosimo Ierace, Nicola Barbieri e Carmelo Gentile.

Operazione Replay

L’indagine ha riguardato un presunto gruppo dedito allo spaccio di ingenti quantitativi di stupefacente che avrebbe avuto tra i principali promotori Giuseppe Antonio Accorinti unitamente ad altri soggetti di rilevente interesse investigativo come Pasquale Bonavota. ll Tribunale di Vibo Valentia in precedenza aveva comminato condanne pesantissime con particolare riguardo ad Accorinti (21 anni), poi annullate senza rinvio dalla Cassazione. Nel prosieguo anche il processo a Roma si è caratterizzato per numerosi rinvii per giungere oggi alla sentenza che esclude l’esistenza dell’associazione, limitando la condanna per alcuni reati-fine che in appello potrebbero cadere sotto la scure della prescrizione. Accorinti, attualmente ristretto al 41 bis, è difeso dall’avvocato Francesco Sabatino mentre Pasquale Bonavota dagli avvocati Tiziana Barillaro e Massimiliano Riga.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
L'uomo è stato stroncato da un malore improvviso mentre si trovava seduto su una panchina della piazza del suo paese
Uno dei due soggetti destinatari della misura è un usuraio legato fin dalla fine degli anni ’70 a camorra, Cosa Nostra e Banda della Magliana
Dopo la giornata di chiusura settimanale, martedì 23 maggio sono stati registrati 1.271 ingressi e nella sola giornata di ieri ben 1.606
"Ignoti hanno distrutto gran parte dell’area ludica. La pavimentazione anti-urto è stata divelta. Lo zampillo è stato smontato"
Secondo gli inquirenti il parroco è al vertice del sistema volto a favorire le inflitrazioni del clan Arena nella gestione dei migranti
Tra una settimana il verdetto al Rigamonti: silani con due risultati su tre per restare in cadetteria
Sul posto sono giunti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia locale
La Questura di Catanzaro ha incontrato cittadini e gruppi di scolari nella centrale Piazza Matteotti dove per l’intera mattinata è stato posizionato uno stand
Pubbliredazionale
Il pizzaiolo di Mordì si è classificato primo in ben sei categorie, vincendo anche il titolo di supercampione della competizione
RUBRICHE

Calabria7 utilizza cookie, suoi e di terze parti, per offrirti il miglior servizio possibile, misurare il coinvolgimento degli utenti e offrire contenuti mirati.

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2023 © All rights reserved