(D.C.) – Nell’udienza preliminare – tenutasi ieri nel Tribunale Francesco Ferlaino di Catanzaro – a carico di vari soggetti accusati di peculato, i quali secondo la tesi accusatoria si sarebbero appropriati di fondi comunitari destinati a finanziare il progetto ‘Stop and Go’ senza aver posto in essere alcuna concreta attività, è stata accolta l’eccezione preliminare sollevata dall’avvocato Gregorio Casalenuovo (difensore, insieme alla collega Maria Costa, di Rocca Ieso).
Lo stesso Casalenuovo ha fatto emergere l’incompletezza della documentazione afferente al fascicolo dell’udienza preliminare. Il Gup ha pertanto fissato un’udienza interlocutoria per il prossimo 6 dicembre al fine di verificare la completezza dell’intero incartamento processuale e, all’esito di tale necessaria e improcrastinabile attività di controllo, ha deciso un rinvio al giorno 7 febbraio dell’anno venturo per l’ulteriore prosieguo dell’udienza preliminare.
Lo stesso Casalenuovo ha fatto emergere l’incompletezza della documentazione afferente al fascicolo dell’udienza preliminare. Il Gup ha pertanto fissato un’udienza interlocutoria per il prossimo 6 dicembre al fine di verificare la completezza dell’intero incartamento processuale e, all’esito di tale necessaria e improcrastinabile attività di controllo, ha deciso un rinvio al giorno 7 febbraio dell’anno venturo per l’ulteriore prosieguo dell’udienza preliminare.
Oltre a quanto stabilito ieri, va riferito di ciò che era successo il 17 maggio scorso in cui erano state sollevate delle questioni relative alla costituzione di parte civile dell’Azienda Sanitaria Provinciale del capoluogo, rappresentata dall’avvocato Piero Mancuso, disattese però dal Gup Matteo Ferrante il quale decideva di ammetterla comunque.
Come premesso, però, il giudicante ha ritenuto di dover accogliere quanto eccepito da Casalenuovo, che nello specifico ha fatto rilevare come gli atti di indagine, pur essendo stati indicati nel provvedimento di chiusura delle indagini preliminari notificato l’anno scorso dalla Procura, non sono stati messi a disposizione sua e dell’intero collegio difensivo.
Si tratta degli avvocati Eugenio Perrone, Enzo Ioppoli, Giovanni Caridi, Salvatore Staiano, Maria Costa, Gianni Russano, Pamela Tassone, Giovanni Grotteria, Simone Rizzuto, Luigi Sciumbata, Francesco Laratta, i quali si sono associati all’eccezione formulata dal collega incentrata su un vulnus che determinerebbe un’indebita violazione del diritto di difesa costituzionalmente garantito.