di Gabriella Passariello- Un sodalizio dedito alla compilazione e alla registrazione di falsi contratti di affitto all’Agenzia delle entrate, con dichiarazioni fasulle attestanti la proprietà di mezzi agricoli, mai risultati in possesso dei dichiaranti, mancata iscrizione alla Camera di commercio per certificare il ruolo di imprenditore agricolo. Una metodologia attraverso cui gli indagati avrebbero ottenuto l’erogazione di un notevole quantitativo di carburante agricolo, sottratto alla destinazione per cui era attribuito e indebitamente percepito a prezzo agevolato attraverso l’intervento dei Centri di assistenza agricola, che svolgono funzioni di supporto nella predisposizione di domande di ammissione ai benefici comunitari e nazionali su mandato degli imprenditori interessati. Domande presentate da persone non autorizzate o prive dei requisiti di legge. Un sistema, che prevede il diretto coinvolgimento di titolari di imprese “impegnati” ad immettere sul mercato carburante destinato ad uso agricolo per fini diversi da quelli consentiti dalla legge, svelato dalla Procura di Catanzaro, guidata dal procuratore capo Nicola Gratteri, nell’ambito dell’operazione Ghost Oil, che ha portato gli uomini della Sezione di pg dei carabinieri della locale Procura, diretti dal responsabile Gerardo Lardieri, coadiuvati dagli uomini del Noe e dai militari dei Comandi provinciali di Catanzaro e di Crotone, ad eseguire un’ordinanza, vergata dal gip del Tribunale Paola Ciriaco, di 11 misure cautelari, di cui sette agli arresti domiciliari, uno all’obbligo di dimora e tre misure interdittive, nei territori di Isola, Crotone, Cirò, Crucoli, Rocca di Neto e Scandale (LEGGI). Tra gli indagati destinatari di una misura cautelare spuntano anche i nomi di 3 dipendenti regionali. Si tratta di Cesario Ottone, Angelo Lonetti e Natale Pacenza. Nel corso dell’operazione i carabinieri hanno notificato un decreto di sequestro del valore di oltre 600 milioni di euro.
Le ipotesi di accusa
Le ipotesi di accusa
Agli indagati vengono contestati a vario titolo l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di diverse truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche, accesso abusivo al sistema informativo, falso, abuso di ufficio, sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici e di irregolarità nella loro circolazione.
Vanno agli arresti domiciliari
Il gip ha disposto la misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Roberto De Fazio, Alessandro Bianco, Francesco Ranieri, Saverio Flotta, Mariantonia Capasso, Graziano Vulcano e Antonio De Meco.
Obbligo di dimora
Il giudice ha applicato la misura cautelare dell’obbligo di dimora nei confronti di Giuseppe Giancotti.
Nei confronti di Cesario Ottone, il gip ha applicato la misura cautelare della sospensione da un pubblico ufficio o servizio per la durata di sei mesi, mentre per Angelo Lonetti e Natale Pacenza, la sospensione è stata fissata per la durata di tre mesi.
I sequestri
Il gip ha disposto il sequestro preventivo in via diretta sulle somme contenute sui conti correnti della Kremissa Carburanti di Saverio Flotta e Graziano Vulcano snc, con sede a Cirò Marina, fino al raggiungimento della somma di 157.183,28, nonché di 247.544 litri di gasolio del valore complessivo di 383.693,20 euro, disponendo che in caso di incapienza, venga eseguito il sequestro per equivalente dei beni mobili, immobili ed altre utilità a disposizione degli indagati, anche per interposta persona per un importo pari al valore del profitto conseguito e fino alla concorrenza dello stesso. Il giudice ha inoltre disposto il sequestro conservativo sui beni della Kremissa Carburanti di Saverio Flotta e Graziano Vulcano snc fino alla concorrenza di 25.822 euro.
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