Protesta alla Regione Calabria: Occhiuto sbarra le porte ai lavoratori, interviene la polizia (VIDEO)

Il governatore Occhiuto ha vietato ai manifestanti di accedere anche solo ai bagni della Cittadella e si è rifiutato di incontrare lavoratori e sindaci. "Pagliaccio, sei peggio di Oliverio. Questa non è casa tua, è casa di tutti i calabresi"

di Daniele Fazio – Attimi di concitazione alla Cittadella Regionale di Germaneto, a Catanzaro. Questa mattina un gruppo di oltre 200 tirocinanti calabresi ha protestato a partire dalle 9:00 nel piazzale antistante la Regione chiedendo un colloquio con il presidente Roberto Occhiuto affinché potesse intervenire sulla situazione di estremo precariato vissuta da 4.400 lavoratori. Al presidio, al fianco dei tirocinanti, hanno partecipato anche assessori e sindaci calabresi. Dopo aver atteso diverse ore i manifestanti hanno chiesto di poter utilizzare i bagni della Cittadella e si sono resi conto che, dall’ufficio di presidenza del governatore Occhiuto, era stato dato mandato di blindare l’edificio e di vietare ai tirocinanti di accedervi per qualsiasi ragione. La reazione è stata quella di recarsi in massa alle porte facendo scattare l’intervento immediato della polizia che in tenuta antisommossa ha allontanato i lavoratori in malo modo, mentre pacificamente chiedevano a Occhiuto di essere ricevuti. Il presidente ha rifiutato di incontrare sia i lavoratori sia i sindaci che manifestavano in loro supporto. Al suo diniego si sono alzati i cori contro la sua scelta di propagandare interventi fantasma: “Pagliaccio, sei peggio di Oliverio. Questa non è casa tua, è casa di tutti i calabresi”.

I manifestanti: “Il nostro è lavoro nero legalizzato”

“Siamo stanchi, da 10 anni andiamo avanti così. Occhiuto – ricorda amareggiato un tirocinante Tis (Tirocini di Inclusione Sociale) – dice che vuole sconfiggere il precariato, però noi a breve saremo disoccupati. E’ vergognoso che ci tenga in queste condizioni”. “Da anni lavoro a tutti gli effetti, non si tratta di un tirocinio, – spiega una Tis di Crotone – l’unica cosa che ci differenzia dagli altri lavoratori è che non abbiamo un contratto collettivo nazionale del lavoro. Occhiuto ha detto che si sarebbe fatto carico di noi così come l’assessore Princi, invece ci ignorano. Noi facciamo lavoro nero e caporalato legalizzato, non si trattano così i lavoratori. Non siamo animali”. “Tra meno di 120 giorni questi tirocinanti diventeranno disoccupati, – spiega Saverio Bartoluzzi Usb – il tutto dopo aver lavorato in condizioni di sfruttamento. La Giunta Occhiuto da quando si è insediata alla Regione Calabria non ha mai fatto nulla per loro a parte qualche proclamazione sui giornali senza alcun seguito concreto. Eppure in campagna elettorale Occhiuto aveva promesso di risolvere il precariato dei 4.400 tirocinanti calabresi, ma in realtà li ha abbandonati in attesa del termine che scadranno e andranno a casa. Da dicembre ci mette i bastoni tra le ruote, non ci riceve, non risponde neanche alle nostre mail via pec e ha detto ai sindaci di non protestare insieme a noi. In più stamattina il presidente Occhiuto ha imposto di chiudere i bagni per non farvi accedere i manifestanti”.

“Senza loro non riusciamo a garantire servizi essenziali per i cittadini”

“Sono qui a manifestare con i nostri 19 tirocinanti  – spiega Maria Berardi assessore del Comune di Petilia Policastro – perché anche per le amministrazioni comunali questa situazione crea disagi. Siamo a corto di personale, abbiamo di fatto solo 4 operai, e sono grazie ai tirocinanti possiamo garantire i lavori di manutenzione indispensabili a mantenere il decoro del paese. Il nostro territorio è vasto, ha 9mila abitanti, ed è già problematico da gestire: ci servirebbero almeno 50 operai, però grazie alla buona volontà dei 19 tirocinanti riusciamo a intervenire. Chiediamo aiuto e spero che le loro proposte vengano accettate, perché loro ci mettono il cuore e si spendono molto nell’esercitare le proprie mansioni dimostrando un leale attaccamento al territorio e al bene comune. Non capisco perché serva smantellare le cose che funzionano. Chiedono solo lavoro, onesto e retribuito per dare da mangiare ai propri figli. Dal nostro canto chiediamo che restino con noi perché solo così possiamo dare risposte ai cittadini”. “Stamattina sono qui – dichiara Pasquale Muccari sindaco del Comune di Squillace – perché la stabilizzazione dei tirocinanti Tis è importante per tutte le amministrazioni comunali. Ho 13 Tis nel mio Comune che svolgono funzioni e ruoli fondamentali nei vari settori, senza di loro rischio di dover chiudere il municipio per assenza di personale”. 

La risposta del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto

“Ho parlato più volte con i precari, anche con i tirocinanti Tis, – ha affermato Occhiuto a margine di una conferenza stampa all’interno della Cittadella mentre i tirocinanti protestavano – mi sono confrontato solo con le organizzazioni che non strumentalizzano il disagio e la sofferenza dei lavoratori. Sono disponibile a parlare con tutti, ma non con quelli che vengono qui a protestare. Mi dispiace. Stiamo lavorando per risolvere un problema che non ho creato io. Un esempio. Abbiamo pensato di dare mandato ai Centri per l’Impiego che tutte le amministrazioni pubbliche e private che devono assumere dei lavoratori possano dare un punteggio di favore ai tirocinanti del Tis. Questo è un decreto che tra qualche giorno sarà pronto ed è stato sollecitato da quei sindacati seri con i quali si opera nell’interesse dei lavoratori. Altre organizzazioni sindacali sono rette da persone che speculano sui lavoratori. Vorrei dire ai Tis che io ho ereditato questo problema e io ho risolto la situazione degli lsu, nonché dei precari della Regione. Devo pensare ad asciugare il bacino del precariato, ma anche a creare lavoro per i giovani laureati disoccupati che meritano di trovare un impiego. Devono avere fiducia in noi”.

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