Protesta sul lungomare di Soverato per difendere Beauty e gli stagionali schiavizzati

"Era dichiarata per un’ora di lavoro al giorno, ma ne lavorava dalle 10 alle 12. Quando ha preteso quanto gli era dovuto ha ricevuto minacce e violenza"
giovane aggredita

La vicenda della lavoratrice aggredita a Soverato “ha il merito di portare allo scoperto quello che USB denuncia oramai da anni, cioè che il lavoro stagionale spesso e volentieri ha condizioni di sfruttamento paragonabili allo schiavismo”. Ad affermarlo in una nota è il sindacato Usb. “Grazie al coraggio di Beauty oggi esce fuori il grido di rabbia di tutti le lavoratrici e lavoratori “invisibili” che – sottolinea Usb – ogni anno mandano avanti il sistema della ristorazione/balneazione. Siamo al fianco di Beauty offrendole tutto il supporto sindacale e legale del caso, così come sempre ci continueremo a battere denunciando e lottando contro questo meccanismo di sfruttamento. Lo faremo ritornando sul lungomare di Soverato oggi 3 agosto alle 19:00, riprendendo lì dove eravamo già stati con la campagna “Cercasi schiavo””.

Stagionali vessati e maltrattati sui luoghi di lavoro

Stagionali vessati e maltrattati sui luoghi di lavoro

“Decine di migliaia persone lontane dagli sguardi distratti dei turisti subiscono vessazioni e maltrattamenti sui luoghi di lavoro, sono decine di migliaia i lavoratori e le lavoratrici in nero o in grigio struttati e sottopagati che garantiscono ai turisti una comoda vacanza e ai padroni dei lauti guadagni. La storia di Beauty – precisa Usb – oggi è venuta fuori grazie al suo coraggio ma molte ancora sono sommerse, per questo è importante raccontarla fino in fondo, perché anche essendo solo una somiglia ad altre migliaia. Si è consumata a Soverato, ma poteva essere ambientata in qualsiasi altra località turistica Italiana. Lei, come molti, era dichiarata per un’ora di lavoro al giorno, ma ne lavorava dalle 10 alle 12, lei come molti altri ha trovato sempre un muro di omertà e silenzio. Quando ha provato a ribellarsi pretendendo quanto gli era dovuto la risposta sono state minacce e violenza fisica – prosegue USB -. Il tutto condito da un palese razzismo nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici di colore che in questa storia come in molte altre risultano essere gli ultimi tra gli ultimi”.

“Clamore mediatico fa gola”

“La nostra campagna – ribadisce Usb – comincia a dare coraggio ai lavoratori sfruttati e avremo varie testimonianze giovedì 25 agosto a Pizzo Calabro per l’evento di chiusura ma prima, sabato 6 agosto, la manifestazione nazionale contro lo sfruttamento stagionale a Forte dei Marmi. Chiudiamo con una nota di colore, per quanto triste e misera possa essere – conclude USB – ci fa piacere che il coraggio di Beauty abbia fatto svegliare anche le altre organizzazioni sindacali, che fino ad ora più che chiudere un occhio li hanno chiusi entrambi rendendosi di fatto complici dello sfruttamento. Evidentemente la possibilità di farsi pubblicità sulle spalle dei lavoratori sfruttando il clamore mediatico gli fa gola, ma chi lavora non è scemo e capisce bene dove si annida la malafede”.

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