Un gruppo di circa cento cittadini del Comune di Corigliano Rossano ha protestato, minacciando anche il blocco della statale 106, per gli oltre trenta abitanti interessati da un provvedimento di sgombero dalle proprie abitazioni, a causa della rottura degli argini del fiume Crati, che ha inondato e reso inagibili gli immobili.
Il Comune di Corigliano Rossano, inoltre, ha informato di non poter piu’ far fronte alle spese economiche per la loro ospitalita’ in albergo.
Il Comune di Corigliano Rossano, inoltre, ha informato di non poter piu’ far fronte alle spese economiche per la loro ospitalita’ in albergo.
Il prefetto Paola Galeone ha, così, convocato una riunione urgente alla quale hanno preso parte, oltre ad alcuni cittadini direttamente interessati al provvedimento di sgombero, il sub commissario dell’ente locale e rappresentanti regionali dei Settori Lavori pubblici e Protezione civile.
Nel corso dell’incontro, dove i cittadini hanno chiesto la realizzazione di interventi definitivi di messa in sicurezza del fiume Crati nella zona in cui ha rotto gli argini ed evidenziato la difficolta’ economica a effettuare i primi interventi nelle proprie abitazioni, la gestione straordinaria del Comune di Corigliano Rossano ha preso l’impegno di concedere una prima proroga, fino al 30 aprile 2019, all’ospitalita’ presso la struttura alberghiera, mentre la Regione Calabria, su impulso della prefettura e su richiesta del sub commissario, terra’ martedi’ una riunione tecnica per valutare la vicenda e tracciare un percorso finalizzato ad una definitiva soluzione.
“Gli sfollati di Thurio? Figli di un dio minore. Lasciati senza casa dall’esondazione del Crati, dopo quattro mesi non possono rientrare nelle loro abitazioni perche’ manca la bonifica, ma intanto vengono sfrattati dagli alberghi che li ospitano perche’ il Comune non ha piu’ soldi per pagare l’ospitalita’. Una vergogna di Stato”. Non usa mezzi termini il consigliere regionale Gianluca Gallo in relazione alle vicende stanno interessando decine di nuclei famigliari residenti a Thurio, popoloso borgo rurale di Corigliano-Rossano interessato, il 28 Novembre del 2018, dall’esondazione del vicino fiume Crati. “Una volta ritiratesi le acque – ricorda il capogruppo della Cdl – i tecnici dell’azienda sanitaria evidenziarono come la fanghiglia lasciata dal fiume fosse composta di sostanze ad elevata capacita’ inquinante, potenzialmente nocive per la salute umana. Situazione che avrebbe dunque reso necessarie tempestive operazioni di bonifica. Questo avveniva lo scorso Dicembre: ad oggi, incredibilmente, non si e’ ancora provveduto. Esistono dunque inadempienze e responsabilita’ evidenti, il cui prezzo e’ tuttavia interamente pagato dalla gente di Thurio, abbandonata dalle istituzioni nell’indifferenza generale”. Prosegue Gallo: “E’ il caso di chiedere e di capire se per i fatti di Thurio si sia ritenuto opportuno promuovere procedura di accesso al Fondo di solidarieta’ dell’Unione Europea, attivato piu’ volte nel recente passato, anche in Italia, per eventi alluvionali, sebbene di maggiore portata. E poi, ancora, e’ doveroso verificare che fine abbiano fatto gli impegni annunciati dal Governo, che a Dicembre con l’approvazione del Decreto Fiscale aveva riservato alla Calabria uno stanziamento di 500 milioni per far fronte ad eventi calamitosi. E se ne’ l’una ne’ l’altra strada fosse stata seguita”, aggiunge l’esponente della Cdl, “e’ giusto sollecitare chiarimenti sulle motivazioni – magari tecniche, ammesso che ve ne siano – di siffatte scelte e comunque domandare perche’, tra Regione, Governo e Protezione Civile, nessuno sia finora stato in grado non solo di procedere alle necessarie operazioni di bonifica ma neppure di garantire assistenza a decine di persone senza piu’ casa ne’ lavoro, attingendo ai Fondi di solidarieta’ esistenti o ricorrendo allo stanziamento di risorse straordinarie per impedire, per come invece sta accadendo, che ogni onere fosse invece riversato sul Comune”. Conclude Gallo: “Quello che si sta verificando a Thurio e’ un fatto vergognoso. Per quanto mi riguarda, alla prima occasione utile ne investiro’ formalmente il Consiglio regionale, perche’ la si smetta di giocare a nascondino. Sin da ora, pero’, pubblicamente rivolgo un appello al presidente Oliverio perche’ con la sua giunta si impegni ad horas a deliberare uno stanziamento urgente in favore degli sfollati di Thurio, se non altro per evitare nell’immediato che gli sfollati vengano sbattuti per strada: sarebbe un’autentica offesa ai piu’ elementari principi di giustizia e solidiarieta’”.
Redazione Calabria 7