La Provincia di Crotone sempre più nella bufera.
La sortita del presidente facente funzioni Giuseppe Dell’Aquila, subentrato al dimissionario Ugo Pugliese, che intende procedere all’assunzione di un direttore generale ha dato la stura ad una violenta polemica con le organizzazioni sindacali. Che ora, oltre a contestare l’eventuale assunzione, mettono sul piatto una serie di incongruenze e di inadempienze dell’amministrazione provinciale. A cominciare dal rinnovo del contratto collettivo decentrato integrativo dei cento lavoratori dell’ente intermedio.
La sortita del presidente facente funzioni Giuseppe Dell’Aquila, subentrato al dimissionario Ugo Pugliese, che intende procedere all’assunzione di un direttore generale ha dato la stura ad una violenta polemica con le organizzazioni sindacali. Che ora, oltre a contestare l’eventuale assunzione, mettono sul piatto una serie di incongruenze e di inadempienze dell’amministrazione provinciale. A cominciare dal rinnovo del contratto collettivo decentrato integrativo dei cento lavoratori dell’ente intermedio.
“Un’ipotesi di contratto nella quale, attraverso il mancato riconoscimento e finanziamento dell’istituto della Progressione economica orizzontale (Peo), si umiliano di fatto i lavoratori dell’ente intermedio crotonese, che da mesi non ricevono con puntualità lo stipendio”, scrivono in una nota Franco Grillo e Salvatore Scicchitano della segreteria Funzione Pubblica Cgil Area Vasta. “Nel contempo – aggiungono i due sindacalisti – l’Amministrazione provinciale ha trovato i soldi per pagare puntualmente ai dirigenti le spettanze contrattuali del 2018 che ammontano a oltre 600 mila euro (in quanto in organico vi sono: quattro dirigenti contrattualizzati a tempo determinato con l’articolo 110, un dirigente assunto a tempo determinato con l’articolo 90 nonché il segretario generale).
Mentre i lavoratori non si sono visti remunerare nessun istituto contrattuale. In più, alla vigilia di capodanno, il presidente facente funzioni si è prodigato a reperire le risorse (che ammonterebbero a ben 100 mila euro) per nominare un direttore generale, così come dimostra lo schema di avviso pubblico caricato sullo stesso sito istituzionale della Provincia di Crotone. Bando che abbiamo immediatamente contestato in maniera congiunta assieme alla Cisl Fp e alla Uil Fpl”. Proprio alle altre due organizzazioni sindacali si rivolgono quindi gli esponenti della Cgil per invitarli, a fronte di questo insieme di condotte anti sindacali messo in atto dai vertici della Provincia di Crotone, “a ritirare la firma apposta sul Contratto collettivo decentrato integrativo 2019 e a perseguire uniti anche questa battaglia per i giusti riconoscimenti contrattuali dei lavoratori”. Nell’ipotesi di contratto 2019 “che noi non abbiamo firmato – ribadiscono i dirigenti della Cgil – vengono meno capisaldi sindacali irrinunciabili, sia sotto il profilo normativo-contrattuale che sotto quello etico”.
Redazione Calabria 7