Il Partito Socialista di Catanzaro non può che unirsi al coro di auguri rivolto all’On.le Rosario Olivo in occasione di un’importante tappa della sua vita quale il compimento dell’ ottantesimo compleanno.
Una bella esistenza, la sua, interamente spesa nell’impegno politico svolto con inusitata passione e specchiata dedizione, nell’interesse delle fasce più deboli, portando sempre avanti le idee socialiste anche nella sua successiva esperienza, post tangentopoli, tra le fila dei democratici.
Una bella esistenza, la sua, interamente spesa nell’impegno politico svolto con inusitata passione e specchiata dedizione, nell’interesse delle fasce più deboli, portando sempre avanti le idee socialiste anche nella sua successiva esperienza, post tangentopoli, tra le fila dei democratici.
Come dimostrato anche nella sua esperienza di Sindaco della città di Catanzaro, egli fu, anzi è, sempre uomo di sinistra sempre con quella sensibilità e “postura” socialiste che negli anni d’oro, unitamente ad altri indimenticati compagni del calibro di Mario Casalinuovo, Bruno Dominijanni, Pierino Amato, Pino Guerriero, Michele Riolo, Mario Salerni, Eugenio Parisi, Giovanni Angotti, Guglielmo Merazzi, Franco Laudadio e molti altri, contraddistinse la componente catanzarese di quel partito straordinario che, alle elezioni regionali ed amministrative del 1990, confermò largamente la Calabria quale regione più socialista d’Italia.
Certamente il pensiero rivolto alla sua persona in questa felice occasione, non può che offrire la stura ad alcune brevi considerazioni circa il diverso livello politico che fa da cornice a questioni di esiziale importanza per la vita umana quali le odierne vicende che afferiscono alla pandemia.
Un dibattito inquinato da inutili e vuoti slogan, nelle migliori delle ipotesi, se non addirittura da beceri nazionalismi o da ordalie giacobine pentastellate, sta contribuendo a minare ancora di più le già scarne certezze della popolazione che non individua più alcun punto di riferimento nel panorama politico italiano.
Ecco che l’attenzione della gente, bramosa di capire appieno la situazione e soprattutto le contromisure presenti e future a quella che da crisi sanitaria può divenire una crisi sociale senza precedenti, si rivolge ai tecnocrati, ai burocrati se non addirittura ai medici, che a turno, più o meno scientemente, stanno colmando un evidente vuoto politico.
Tali circostanze, raffrontate all’opera del compagno “Nino” ed alla statura degli altri protagonisti (anche di altri partiti) di quella ineguagliabile stagione politica, ci inducono ad osservare che, oggi più di prima, a fronte del lapalissiano fallimento del turbo capitalismo e del federalismo “di stampo padano”, il tradizionale pensiero socialista e riformista, in versione millennial, è quanto mai attuale e necessario per uscire da questa palude nella quale il Paese e ovviamente la Calabria si sono infilati, ripristinando la fiducia nello Stato (per molto tempo negato) e nelle istituzioni, ristabilendo il primato della politica, quella vera, quella delle idee e dei diritti civili dei cittadini che più o meno artatamente vengono ogni giorno che passa appiattiti e sacrificati sull’altare di una dannosa e perniciosa globalizzazione selvaggia, i cui risultati ed effetti sono sotto gli occhi di tutti.
Gregorio Buccolieri, Commissario Cittadino del Psi