Puccio (Pd): “Voto di scambio, serve rivoluzione culturale”

Giovanni Puccio

“Ciclicamente torna di attualità il tema del condizionamento del voto da parte della criminalità organizzata. Questo ha un solo significato: non si sta affrontando questa vera emergenza con un piano strutturato di interventi” si legge in una nota di Giovanni Puccio, Responsabile organizzativo PD Calabria

“Non si può, infatti, procedere a piccoli e sporadici passi. C’è la necessità assoluta – continua – di provvedimenti normativi efficaci ma anche di una svolta profonda dal punto di vista culturale. Che le mafie si alimentino con la corruzione, attraverso il condizionamento delle attività amministrative, che facciano pesare la loro influenza su scelte e decisioni che dovrebbero essere di esclusivo interesse solo delle comunità amministrate, sono purtroppo dati di fatto incontestabili”.

“Non si può, infatti, procedere a piccoli e sporadici passi. C’è la necessità assoluta – continua – di provvedimenti normativi efficaci ma anche di una svolta profonda dal punto di vista culturale. Che le mafie si alimentino con la corruzione, attraverso il condizionamento delle attività amministrative, che facciano pesare la loro influenza su scelte e decisioni che dovrebbero essere di esclusivo interesse solo delle comunità amministrate, sono purtroppo dati di fatto incontestabili”.

“Ben vengano, quindi, tutte le disposizioni di legge che vanno ad incidere su questi nefasti effetti, partendo proprio dal momento più alto di partecipazione democratica e rappresentato dalla libera espressione del voto. Salutiamo, dunque, come un fatto positivo la nuova norma sul voto di scambio politico-mafioso di cui il Parlamento si è occupato. Ma, ovviamente, non basta e non deve essere utilizzato dalla politica solo a fini propagandistici o per auto-assolversi”.

“La vera opposizione ad un fenomeno così pervasivo la si deve portare avanti anche attraverso una “rivoluzione” culturale che deve partire proprio dalla politica. In questa ottica – aggiunge – sono proprio i partiti che dovrebbero iniziare a fare un significativo passo in avanti procedendo alla selezione più serrata dei loro rappresentanti, richiamandoli alla responsabilità che i loro ruoli richiedono, non rincorrendo a tutti i costi il facile consenso attraverso il voto clientelare o quello che, sempre più spesso si registra dalle cronache, arriva  scendendo a patti con le mafie”.

“Sappiamo bene come questo “apporto” conduce ad una degenerazione complessiva del sistema che ingloba tutto: dalle istituzioni, alle forze politiche, alla società. Il contrasto a tutte le mafie deve diventare il primo obiettivo della politica, di quella politica sana e democratica di cui il nostro Paese ha bisogno, attenta alle istanze dei cittadini e impermeabile a qualsiasi lusinga criminale e mafiosa. E’ questa l’unica via per recuperare credibilità ed indicare che esiste una via per cambiare le cose, dando l’esempio che vale più di tante, spesso vane, parole e propositi”.

redazione Calabria 7

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