Pugni e lancio di una bottiglia d’acqua: aggredito agente penitenziario nel Reggino

"E' avvenuto all’interno della sezione detentiva nella quale sono ristretti detenuti con particolari problematiche di natura disciplinare o psichica"
ucciso stazione madre

“Un poliziotto penitenziario aggredito, ancora una volta vittima di un sistema carente di ogni forma di responsabilità. Questa volta è successo durante il rientro dai locali passeggi, all’interno della sezione detentiva denominata “Demetra”, nella quale sono ristretti detenuti con particolari problematiche di natura disciplinare o psichica”, come si legge in una nota stampa a firma di Danilo Bandiera, vice segretario provinciale del sindacato SiNaPPe.

“Tutto si è svolto in pochi attimi, inizialmente solo atti di ostruzionismo – spiega Bandiera -, in seguito il Poliziotto penitenziario è stato aggredito e colpito con dei pugni in pieno volto e di seguito con il lancio di una bottiglietta d’acqua. Uno dei detenuti rei di aggressione al Poliziotto penitenziario ha di seguito estratto un bastone rudimentale che occultava dentro i pantaloni, ma per fortuna non è riuscito a colpire il Poliziotto che prontamente ha dato l’allarme”. 

“Tutto si è svolto in pochi attimi, inizialmente solo atti di ostruzionismo – spiega Bandiera -, in seguito il Poliziotto penitenziario è stato aggredito e colpito con dei pugni in pieno volto e di seguito con il lancio di una bottiglietta d’acqua. Uno dei detenuti rei di aggressione al Poliziotto penitenziario ha di seguito estratto un bastone rudimentale che occultava dentro i pantaloni, ma per fortuna non è riuscito a colpire il Poliziotto che prontamente ha dato l’allarme”. 

Conclude Bandiera: “L’agente colpito ha di seguito dovuto fare ricorso alle cure mediche del pronto soccorso cittadino. Sempre più spesso la polizia penitenziaria è vittima di aggressioni, nessuna garanzia di tutela, nessun intervento a salvaguardia dell’incolumità personale; gli appartenenti corpo sono ormai stanchi di questi accadimenti; l’esponenziale crescita di aggressioni ai danni di chi opera al servizio dello Stato sembra non fare più notizia, ma la situazione è ormai incontenibile, si lavora in condizioni catastrofiche ed impossibili da gestire”.

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