di Nico De Luca – E’ affidata alla pagina FB dell’esercizio commerciale lo sfogo appassionato su quanto accaduto nel fine settimana a Catanzaro Lido. Lei è la titolare di una nota creperia e la piazzetta su cui affaccia il locale è da tempo punto di ritrovo per centinaia di giovani. Sabato qualcuno è andato oltre le righe. Un litigio, poi si passa alle vie di fatto: un’aggressione che poteva avere conseguenze ben più gravi come la cronaca cittadina ci ha insegnato negli ultimi anni. L’inseguito vede nel locale pubblico una via di salvezza. Attimi di grande tensione. C’è gente che mangia tranquilla. La titolare protegge chi le chiede aiuto. Poi l’irruzione ed i vandalismi.
“”Mi sento in colpa anche se non ho nessuna colpa, in colpa con chi di voi era nel locale per avervi fatto vivere un momento di panico, in colpa con chi è arrivato dopo e ha trovato chiuso, eh si alle 22 di un sabato sera quando ero pronta ad affrontare una serata lavorativa come tante, ormai da 15 anni, con il sorriso la cortesia che mi contraddistingue, con la passione che ho per questo lavoro, con la stima e il rispetto che ho verso tutti, mi sono trovata costretta a dover chiudere. Ho dato riparo ad un ragazzino che non conosco, ma che per me in quel momento poteva essere mio figlio, aggredito e malmenato fuori davanti il locale, da qui si è scatenato l’inferno, una ventina di persone(se è così che si possono ancora definire) ci hanno assalito rompendo oggetti, alzando le mani contro chi cercava di fermarli e soprattutto spaventato i clienti che vi erano nel locale in quel momento. A nulla é valso il mio tentativo di spiegare, di calmare gli animi. Mi sono trovata nella disperazione più totale, cercare di salvaguardare mio figlio, mia figlia, mio marito, io sempre con la mia filosofia di pace e di rispetto, ma forse contro queste violenze gratuite non c’è dialogo che si possa instaurare. È finita con l’intervento dalle forze dell’ordine. IO STASERA RIAPRIRÒ QUELLA SERRANDA CON LA PASSIONE DI SEMPRE...”
“”Mi sento in colpa anche se non ho nessuna colpa, in colpa con chi di voi era nel locale per avervi fatto vivere un momento di panico, in colpa con chi è arrivato dopo e ha trovato chiuso, eh si alle 22 di un sabato sera quando ero pronta ad affrontare una serata lavorativa come tante, ormai da 15 anni, con il sorriso la cortesia che mi contraddistingue, con la passione che ho per questo lavoro, con la stima e il rispetto che ho verso tutti, mi sono trovata costretta a dover chiudere. Ho dato riparo ad un ragazzino che non conosco, ma che per me in quel momento poteva essere mio figlio, aggredito e malmenato fuori davanti il locale, da qui si è scatenato l’inferno, una ventina di persone(se è così che si possono ancora definire) ci hanno assalito rompendo oggetti, alzando le mani contro chi cercava di fermarli e soprattutto spaventato i clienti che vi erano nel locale in quel momento. A nulla é valso il mio tentativo di spiegare, di calmare gli animi. Mi sono trovata nella disperazione più totale, cercare di salvaguardare mio figlio, mia figlia, mio marito, io sempre con la mia filosofia di pace e di rispetto, ma forse contro queste violenze gratuite non c’è dialogo che si possa instaurare. È finita con l’intervento dalle forze dell’ordine. IO STASERA RIAPRIRÒ QUELLA SERRANDA CON LA PASSIONE DI SEMPRE...”
Indagano i Carabinieri che stanno ascoltando le persone interessate, al momento tutti minori.
redazione Calabria 7