Quasi 6 mesi a casa per uno dei medici indagati a Catanzaro. “Vuoi la malattia o la 104?”

Ecco il contenuto della chat in cui alcuni incitavano i colleghi a bloccare le ambulanze: “Dobbiamo creare il disservizio”

di Sergio Pelaia – Uno dei medici del 118 destinatari del provvedimento di sequestro emesso dal gip Valeria Isabella Valenzi di Catanzaro è rimasto per quasi sei mesi in malattia. Sono 173 i giorni di assenza, nell’arco di tempo che va dall’11 dicembre 2019 al 31 maggio 2020 (con una “pausa” di lavoro a marzo), per il recordman tra i 13 medici che secondo la Procura di Catanzaro si sarebbero assentati illegittimamente attraverso falsi certificati durante il primo lockdown (leggi qui i nomi di tutti e 42 i medici indagati, di cui uno deceduto, per truffa e/o falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici). Negli altri casi i giorni di malattia contestati vanno da oltre 100 a 10 a persona.

La ritorsione e la paura

La ritorsione e la paura

È quanto emerge dal decreto notificato nelle scorse ore dalle fiamme gialle guidate dal colonnello Daniele Tino, comandante del Nucleo di Polizia economico-finanziaria Gruppo Tutela spesa pubblica della Guardia di finanza di Catanzaro, che dispone il sequestro preventivo per oltre 46mila euro ai 13 professionisti del servizio di emergenza dell’Asp del capoluogo. I veri motivi dietro alle assenze di massa, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero due: il principale sarebbe una sorta di vendetta nei confronti dell’Asp per la revoca di alcune indennità; l’altro, comunque non secondario trattandosi della prima ondata del Covid, sarebbe la paura del contagio.

La chat

Una chat di gruppo su Whatsapp avrebbe rivelato agli inquirenti questi propositi. Qualcuno degli indagati scriveva incitando i colleghi: “Ragazzi, urge prendere provvedimenti seri. Sono settimane che ci stiamo chiedendo che cosa fare e settimane che non stiamo facendo niente (…) Allora decidiamo e iniziamo. Protestiamo davanti alla Cittadella. Blocchiamo le ambulanze. Ma facciamo qualcosa”. Un altro rispondeva: “Per bloccare le ambulanze devi mandare malattia simultaneamente, non più di 3 per pet se no vai nel penale”. La controreplica: “E facciamolo … decidiamo un giorno e blocchiamo tutto (…) Io sono per bloccare le ambulanze (…) Decidiamo una data (…) dobbiamo avere il tempo di metterci tutto d’accordo. Che lo facciamo io e te non serve”.

“Dobbiamo creare il disservizio”

Un’altra persona, considerata tra i principali promotori della malattia di massa, andava dritta al punto: “Dobbiamo creare il disservizio. La malattia è insindacabile. Nessuno si deve prestare a coprire i turni. Decidiamo il giorno e iniziamo già con una turnazione. Tutti nello stesso periodo. Fatemi sapere chi vuole aderire. Basta con la paura e il bla bla bla. FATTI ECLATANTI”. Va detto che queste intercettazioni cominciano nei giorni di gennaio 2020 in cui ancora non era arrivato in Italia l’allarme Covid, ma proseguono anche successivamente e comunque non è meno grave l’intenzione di “bloccare il servizio”, perché “per lo sciopero ci vuole del tempo”, quando si parla delle urgenze di un pronto soccorso. “Bastano cinque giorni di malattia contemporaneamente”, si proseguiva nella chat. E ancora, a fine febbraio: “DOBBIAMO METTERCI IN MALATTIA TUTTI LO VOLETE CAPIRE”.

“Vuoi la 104 o la malattia?”

Significativo è anche il caso di un’altra persona indagata il cui coniuge concorda direttamente i periodi di assenza con il medico che li prescrive senza effettuare, secondo la Procura, alcuna visita, tanto che il medico si trovava a Catanzaro e il paziente a Milano. Si poteva anche scegliere: “Domani o dopodomani porto domanda per un paio di mesi di 104 o preferisci farti ancora un mese di malattia!?!”.

I nomi

Le 13 persone destinatarie del provvedimento di sequestro sono: Francesco Lupia, Giuseppe Foderaro, Emilio Leuzzi, Pasqualina Gargiulo, Francesca Mazza, Anna Leuzzi, Emma Loiero, Antonio Scerra, Angela Stranieri Angela, Rosina Palermo, Antonio Sacco, Maria Giovanna Costanzo, Maria Rita Foresta.

LEGGI ANCHE | Falsi certificati di malattia per ritorsione contro Asp di Catanzaro, salgono a 42 gli indagati (NOMI)

LEGGI ANCHE | Medici assenteisti nel primo lockdown nel Catanzarese, sigilli a 46mila euro (VIDEO)

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Rimasta incastrata tra le lamiere, ha riportato fratture alle gambe. Nelle altre auto anche una coppia di anziani
Si inizia con il passaggio di consegne con Genova, in programma il 27 aprile nel capoluogo ligure: sindaco e Giunta al lavoro
L'Intervista
Il candidato a sindaco di Pd e M5s pronto a mettere in campo un gruppo libero da collusioni: "Trasparenza e legalità per il risanamento della città"
Gli agenti della squadra mobile hanno individuato il ragazzo dopo un'indagine lampo e segnalato ai colleghi della polizia ferroviaria di Roma
Le suore del Matris Domini saranno trasferite in Toscana. Incerto il destino del complesso
Dalle registrazioni video dei carabinieri è emerso un quadro di violenze e soprusi, condotte aggressive da parte della maestra, che si rivolgeva al bambino con insulti e schiaffi
Il primo ministro ha abbracciato e baciato Patrizia Scurti mentre scendeva dall’aereo
Dei due turisti argentini uno era riuscito a raggiungere la grotta, mentre l’altro era rimasto in balia delle onde
Cancellati 4 voli su Roma, due in arrivo e due in partenza. I lavori già programmati e rientranti nei piani di sviluppo
Ad annunciarlo lo stesso ex team manager di Formula Uno, che è stato dimesso oggi dal San Raffaele di Milano: "La prevenzione è importante"
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved