Raccolta firme contro la riforma Cartabia, Granato: “Cancella la giustizia penale” (VIDEO)

"Lo scopo è quello di presentare un documento in Prefettura che rappresenti le rimostranze della cittadinanza nei confronti di questa Riforma che cancella la giustizia penale anziché velocizzare le procedure"

di Mirko Monterosso – “Lo scopo è di presentare un documento in Prefettura che rappresenti le rimostranze della cittadinanza nei confronti di questa Riforma che cancella la giustizia penale anziché velocizzare le procedure. Va nella direzione esattamente opposta, quindi, a quella predicata dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, anche dalla Commissione europea. Si mette, in qualche modo, una tagliola ai processi invece di conferire giustizia ai cittadini e quindi velocizzare attraverso l’Istituto della certezza della pena che era la direzione indicata dalla riforma Bonafede”. Lo ha dichiarato la senatrice Bianca Laura Granato durante la raccolta firme del documento contro la riforma della Giustizia “Cartabia”, campagna tenutasi questa mattina in piazza Prefettura a Catanzaro. La senatrice consegnerà il documento nelle mani del prefetto Maria Teresa Cucinotta.

La politica si scaglia contro il Governo, a suo dire sordo alle richieste di chi opera nel settore. “Anche le Procure stanno manifestando il loro dissenso, tra cui il procuratore Gratteri. Ma sembra che questo Governo sia totalmente insensibile anche alla voce di chi opera in questo ambito e produce inchieste che stanno portando alla luce situazioni di corruzione, concussione, associazione mafiosa, tutti reati che richiedono tempi lunghi quando riguardano molti soggetti e che quindi sono ad altissimo rischio di improcedibilità con questa riforma.

La politica si scaglia contro il Governo, a suo dire sordo alle richieste di chi opera nel settore. “Anche le Procure stanno manifestando il loro dissenso, tra cui il procuratore Gratteri. Ma sembra che questo Governo sia totalmente insensibile anche alla voce di chi opera in questo ambito e produce inchieste che stanno portando alla luce situazioni di corruzione, concussione, associazione mafiosa, tutti reati che richiedono tempi lunghi quando riguardano molti soggetti e che quindi sono ad altissimo rischio di improcedibilità con questa riforma.

“Giustizia efficiente non significa giustizia negata”

“Si corre il rischio di cassare la metà dei procedimenti penali – rispondendo ad una domanda sui pericoli che si potrebbero presentare con la riforma Cartabia –, anche per reati gravi quali mafia e stupro. Perchè, anche laddove si dà la possibilità di ampliare i tempi per l’improcedibilità, purtroppo, questo dipende soprattutto dal magistrato che deve emanare un’ordinanza ma, la stessa, potrà essere ancora impugnata in Cassazione. Ancora di più, quindi, si allungano i tempi. Oltretutto gli imputati, specialmente quelli che sanno di essere colpevoli, cercheranno di allungare il più possibile i tempi del processo e, invece di ricorrere ai riti di abbreviato, ricorreranno ad ulteriori gradi di giudizio. Il risultato è esattamente l’inverso rispetto a quello che si sarebbe dovuto conseguire. Giustizia efficiente non significa giustizia negata. Si vanifica proprio il senso della stessa parola.

 

“Le nostre proposte – conclude la senatrice Granato in procinto di consegnare il documento nelle mani del prefetto Cucinotta – vanno esattamente nella direzione inversa e vanno a migliorare quella che era la riforma Bonafede, cioè interrompere la prescrizione col rinvio a giudizio anziché con la sentenza di primo grado. E introdurre, inoltre, la possibilità della reformatio in peius per il secondo grado, la possibilità che la sentenza di primo grado venga peggiorata per incentivare il ricorso ai riti alternativi per chi sa di non avere le carte in regola per essere scagionato.

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