Ragazzina rapita a scopo di estorsione a Catanzaro, due arresti in Campania (NOMI)

Sequestro di persona a scopo di estorsione è il reato contestato ai due uomini, identificati dagli investigatori dopo ventiquattro ore di indagini serrate
ragazzina rapita catanzaro

Ragazzina di 15 anni rapita a scopo di estorsione a Catanzaro e poi abbandonata dopo alcuni chilometri: fermati due uomini a Torre Annunziata. Lo riporta Dario Sautto sul quotidiano “Il Mattino”. Sono finiti in carcere Aniello Agnello, 36 anni con precedenti, e Francesco Izzo, di 32, entrambi già noti alle forze dell’ordine e ritenuti molto vicini agli ambienti del clan Gionta di Torre Annunziata.

I due – si legge sul Mattino – sono stati rintracciati nelle loro abitazioni, dove i poliziotti della squadra mobile di Catanzaro, insieme ai colleghi del commissariato di Torre Annunziata, li hanno arrestati in esecuzione di un fermo emesso d’urgenza dalla Procura della Repubblica guidata da Nicola Gratteri. Sequestro di persona a scopo di estorsione è il reato contestato ai due uomini, identificati dagli investigatori dopo ventiquattro ore di indagini serrate e rintracciati all’ombra del Vesuvio.

I due – si legge sul Mattino – sono stati rintracciati nelle loro abitazioni, dove i poliziotti della squadra mobile di Catanzaro, insieme ai colleghi del commissariato di Torre Annunziata, li hanno arrestati in esecuzione di un fermo emesso d’urgenza dalla Procura della Repubblica guidata da Nicola Gratteri. Sequestro di persona a scopo di estorsione è il reato contestato ai due uomini, identificati dagli investigatori dopo ventiquattro ore di indagini serrate e rintracciati all’ombra del Vesuvio.

La vicenda si è verificata a Catanzaro nella serata di domenica, quando una ragazzina di 15 anni era a bordo della sua minicar elettrica. Figlia di un consulente finanziario e di una avvocatessa, l’adolescente è stata bloccata e costretta a salire a bordo di una Lancia Y bianca, per poi essere abbandonata dopo circa un’ora a Marcellinara, comune alle porte di Catanzaro. Lì è stata rintracciata anche grazie ad un’applicazione sul telefono del padre che ha consentito di individuare la posizione del cellulare della ragazza. Spaventata, sotto choc, ma in buone condizioni, la 15enne ha raccontato quegli attimi terribili e sono subito scattate le indagini che hanno portato gli investigatori all’identificazione dei due oplontini.

Sul rapimento resta il più stretto riserbo

Al momento, sull’intera vicenda resta il più stretto riserbo. C’è da capire perché sia stata rapita la 15enne, se possa essere un messaggio rivolto ai genitori, due stimati professionisti, oppure se si sia trattato addirittura di uno scambio di persona. Inoltre, se venissero confermate le accuse nei confronti di Agnello e Izzo, c’è da comprendere il perché dell’intervento di uomini ritenuti vicini agli ambienti criminali oplontini per eseguire un rapimento a scopo di estorsione in Calabria. Sullo sfondo, potrebbero esserci anche gli storici legami della camorra di Torre Annunziata con alcune ndrine calabresi. Ora Agnello e Izzo – scrive “Il Mattino” – sono detenuti in carcere, in attesa dell’interrogatorio per la convalida del fermo dinanzi al gip del tribunale di Torre Annunziata che, poi, trasmetterà gli atti per competenza territoriale a Catanzaro. In quella sede, i due indagati potranno difendersi dalle pesanti accuse. Nel frattempo le indagini vanno avanti.

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