Rapinano banca e fuggono, autore identificato con immagini di videosorveglianza

Denunciato

Nella mattinata odierna i militari della Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni, a parziale conclusione di un’attività di indagine delegata della Procura della Repubblica reggina diretta dal dott. Giovanni Bombardieri, hanno tratto in arresto Cosmo Alvaro, di anni 45, originario di Sinopoli, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, in relazione al reato di rapina aggravata in concorso, ricettazione aggravata in concorso e porto ingiustificato di armi aggravato e in concorso.

Le indagini, condotte dai Carabinieri di Villa San Giovanni e coordinate dal Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e dal Sostituto Procuratore Alessandro Moffa, sono state avviate nell’immediatezza a seguito della rapina a mano armata, avvenuta nella mattinata del 29 maggio 2019, ai danni della banca “B.P.E.R.” di Villa San Giovanni, in viale R. Larussa n. 113, quando due individui armati di taglierino avevano fatto irruzione all’interno dell’istituto di credito e, dopo aver minacciato, armi in pugno, il direttore e alcuni dipendenti, si erano impossessati di quasi 290mila euro (una piccola parte dei quali in valuta estera), per poi allontanarsi a bordo di un ciclomotore. Le attività investigative hanno consentito di raccogliere significativi indizi di colpevolezza sul conto dell’uomo, permettendo di ricostruire nella loro interezza le modalità operative di consumazione del reato. In particolare, alle ore 08:35 i due malfattori sono entrati all’interno dell’istituto di credito: in particolare, accedeva per primo un uomo a volto scoperto e poi, a circa un minuto di distanza, un altro soggetto di sesso maschile, con il volto parzialmente travisato da un cappellino con visiera. Dopodiché, entrambi i malviventi hanno estratto due taglierini e, dopo averli puntati contro i dipendenti e aver minacciato la cassiera, hanno ingaggiato il direttore, per conoscere l’ubicazione del caveau principale, e il vicedirettore, puntando a quest’ultimo l’arma sul fianco e costringendolo a portarli verso la cassaforte principale.

Le indagini, condotte dai Carabinieri di Villa San Giovanni e coordinate dal Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e dal Sostituto Procuratore Alessandro Moffa, sono state avviate nell’immediatezza a seguito della rapina a mano armata, avvenuta nella mattinata del 29 maggio 2019, ai danni della banca “B.P.E.R.” di Villa San Giovanni, in viale R. Larussa n. 113, quando due individui armati di taglierino avevano fatto irruzione all’interno dell’istituto di credito e, dopo aver minacciato, armi in pugno, il direttore e alcuni dipendenti, si erano impossessati di quasi 290mila euro (una piccola parte dei quali in valuta estera), per poi allontanarsi a bordo di un ciclomotore. Le attività investigative hanno consentito di raccogliere significativi indizi di colpevolezza sul conto dell’uomo, permettendo di ricostruire nella loro interezza le modalità operative di consumazione del reato. In particolare, alle ore 08:35 i due malfattori sono entrati all’interno dell’istituto di credito: in particolare, accedeva per primo un uomo a volto scoperto e poi, a circa un minuto di distanza, un altro soggetto di sesso maschile, con il volto parzialmente travisato da un cappellino con visiera. Dopodiché, entrambi i malviventi hanno estratto due taglierini e, dopo averli puntati contro i dipendenti e aver minacciato la cassiera, hanno ingaggiato il direttore, per conoscere l’ubicazione del caveau principale, e il vicedirettore, puntando a quest’ultimo l’arma sul fianco e costringendolo a portarli verso la cassaforte principale.

I due si sono impossessati, quindi, dell’intera somma contante ivi contenuta, per poi fuggire col bottino a bordo di ciclomotore, con targa posticcia e telaio punzonato, rinvenuto dai carabinieri pochi minuti dopo in una via pubblica poco distante dalla banca e sottoposto a sequestro per i successivi rilievi tecnici. La meticolosa analisi dei filmati di videosorveglianza, sia dell’istituto di credito interessato, sia di alcuni esercizi commerciali ed abitazioni private poco lontani da quest’ultimo, e gli esiti di una celere ed esaustiva indagine tecnica hanno permesso ai Carabinieri di restringere il numero dei sospettati fino all’individuazione di uno dei due complici. Il G.I.P., dunque, reputando congruo il quadro accusatorio e sussistenti le esigenze cautelari, ha accolto la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica, disponendo che l’uomo fosse ristretto in regime carcerario. All’esito della perquisizione domiciliare è stata rinvenuta, e sottoposta a sequestro, la somma di mille euro, ritenuta parte del provento della rapina. Al termine delle formalità obbligatorie, l’Alvaro è stato tradotto presso il carcere di Reggio Calabria.

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