Oggi il collegio giudicante del Tribunale per i minorenni di Catanzaro presieduto da Teresa Chiodo con a latere il giudice Tarantino, ha assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste” cinque ragazzini di Lamezia Terme. Si tratta di Giuseppe Galluzzi, Francesco Grandinetti Francesco, Vincenzo Franceschi, Ivan Di Cello e Antonio De Sensi accusati di gravissimi reati di natura sessuale, aggravati da motivi abietti, oltre che di reati in materia di stupefacenti che si presumeva fossero stati commessi nel 2012 ai danni di una giovane lametina.
Le indagini
Le indagini
Le indagini erano scaturite, anni dopo, da un’intercettazione captata durante l’attività investigativa relativa ad una diversa vicenda. Gli investigatori ritennero di avere individuato, nel colloquio tra terze persone ed in assenza di qualunque attività da parte della presunta persona offesa, indizi sufficienti ad ipotizzare la commissione dei reati dei quali sono stati poi accusati i cinque ragazzini. Oggi, dopo 2 anni di indagini e 4 di processo, il tribunale di Catanzaro ha messo la parola fine all’incredibile disavventura degli imputati che, senza avere commesso alcunché, improvvisamente si sono trovati, loro malgrado, ad essere prima indagati e poi imputati, indi costretti a sopportare un processo che, all’evidenza dei fatti, non avrebbe dovuto mai essere celebrato.
Contro le accuse della Procura, si sono battuti, fin dall’inizio, i difensori degli imputati, avvocati Nicolino Panedigrano, Nunzio Sigillò ed Antonio Larussa, che, all’esito della sentenza, hanno dichiarato di essere pienamente soddisfatti della decisione, anche aggiungendo che non sarebbe potuto andare diversamente, considerato che gli elementi dell’accusa si erano sgretolati durante il dibattimento. Anche se il deposito della sentenza avverrà entro il termine di 60 giorni, per i 5 giovani lametini l’incubo può ritenersi definitivamente concluso.