L’inchiesta della Procura di Vibo sull’indebita percezione del reddito di cittadinanza regge al vaglio del Tribunale del Riesame. Sono stati infatti confermati i sequestri disposti nei confronti di Vincenzo Lacquaniti, 50 anni di San Gregorio d’Ippona; Cinzia Di Vito, 35 anni di Piscopio; Francesca Burzì, 27 anni di Rombiolo; Antonino Lo Bianco, detto “Nino Crapina”, 61 anni di Vibo Valentia; e Nicola D’Urzo, 59 anni di Sant’Onofrio. Il comun denominatore tra i cinque indagati è il coinvolgimento diretto o indiretto in “Rinascita Scott”, la maxi inchiesta che ha decapitato la ‘ndrangheta vibonese. Complessivamente la gip del Tribunale di Vibo Valentia ha disposto, su richiesta della locale Procura, il sequestro di oltre 100mila euro.
Il Tribunale del Riesame ha invece annullato il sequestro della somma di quasi nove mila euro nei confronti di Antonino Capomolla, 61 anni di Acquaro. Accolto il ricorso presentato dall’avvocato Antonio Barilaro. Stesso provvedimento è stato adottato nei confronti di Gaetano Lo Schiavo, 33 anni di Pizzo (assistito dall’avvocato Giosuè Monardo, per il quale i giudici hanno disposto il dissequestro di somme di denaro limitatamente alle mensilità del reddito di cittadinanza percepite dall’indagato tra giugno e novembre del 2020.
Il Tribunale del Riesame ha invece annullato il sequestro della somma di quasi nove mila euro nei confronti di Antonino Capomolla, 61 anni di Acquaro. Accolto il ricorso presentato dall’avvocato Antonio Barilaro. Stesso provvedimento è stato adottato nei confronti di Gaetano Lo Schiavo, 33 anni di Pizzo (assistito dall’avvocato Giosuè Monardo, per il quale i giudici hanno disposto il dissequestro di somme di denaro limitatamente alle mensilità del reddito di cittadinanza percepite dall’indagato tra giugno e novembre del 2020.