L’arcivescovo di Catanzaro, monsignor Vincenzo Bertolone, ha inviato una rettifica rispetto alla notizia di agenzia di ieri, riportata anche da Calabria 7.
“In realtà tale titolazione, non risultando aderente a quanto effettivamente detto nel corso di un convegno svoltosi all’Università Magna Graecia – sostiene il presule – ha finito per snaturare il senso complessivo dell’intervento svolto, offuscato da un pensiero mai espresso ne’ del resto coltivato.
“In realtà tale titolazione, non risultando aderente a quanto effettivamente detto nel corso di un convegno svoltosi all’Università Magna Graecia – sostiene il presule – ha finito per snaturare il senso complessivo dell’intervento svolto, offuscato da un pensiero mai espresso ne’ del resto coltivato.
Al contrario, per come sarà agevole verificare anche dalla lettura del testo scritto dello stesso intervento, a disposizione di chiunque volesse prenderne visione e conoscenza, mai ho fatto ricorso al concetto dell’utilità per definire la misura del Reddito di cittadinanza, e per questo non ho potuto in alcun modo – neppure in senso astratto o per via deduttiva – definirlo inutile, come invece riportato nella titolazione, con l’effetto di fuorviare la comprensione dei concetti articolati.
Più correttamente, mi sono soffermato sulla sua idoneità a fronteggiare e sostenere – se preso e considerato da solo – il carico della povertà, alquanto diffusa e multiforme. A corredo di questa opinione, ho anche avanzato esempi di altre, distinte misure che, se adottate o comunque coordinate tra loro, per come ho sottolineato davanti alla folta platea – conclude monsignor Bertolone – potrebbero consentire al Reddito di Cittadinanza di dispiegare una maggiore efficacia”.