Reflui oleari smaltiti illegalmente, terreno sequestrato nel Cosentino

Abusivismo a Badolato

Un terreno in località “Cannata” nel Comune di Corigliano- Rossano area urbana di Corigliano è stato posto sotto sequestro nei giorni scorsi dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Corigliano.

Sequestro avvenuto a seguito a seguito di un illecito smaltimento di reflui oleari avvenuto sul suolo. Durante un controllo i militari hanno accertato che in questo terreno venivano smaltiti, con l’ausilio di un trattore dotato di cisterna, i reflui oleari provenienti da un vicino frantoio della zona. I liquami erano riversati in maniera incontrollata con formazione di ampi ristagni di residui e ruscellamenti in più direzioni ed in parte venivano convogliati in un fosso pubblico imbrattandolo per buona parte del suo percorso. Inoltre per l’abbondanza del riversamento e attraverso ruscellamento arrivavano su terreni limitrofi di altri proprietari. Le verifiche effettuate hanno inoltre accertato che tra i terreni dichiarati dal proprietario del frantoio per lo spandimento agronomico, previsto dalla normativa, non vi era quello posto sotto controllo e pertanto oggetto del sequestro. Tale attività ha determinato l’impraticabilità dei terreni interessati dall’abbandono dei reflui oltre che la sussistenza di un forte male odore tipico delle acque derivanti dalla frangitura della drupa delle olive.

Sequestro avvenuto a seguito a seguito di un illecito smaltimento di reflui oleari avvenuto sul suolo. Durante un controllo i militari hanno accertato che in questo terreno venivano smaltiti, con l’ausilio di un trattore dotato di cisterna, i reflui oleari provenienti da un vicino frantoio della zona. I liquami erano riversati in maniera incontrollata con formazione di ampi ristagni di residui e ruscellamenti in più direzioni ed in parte venivano convogliati in un fosso pubblico imbrattandolo per buona parte del suo percorso. Inoltre per l’abbondanza del riversamento e attraverso ruscellamento arrivavano su terreni limitrofi di altri proprietari. Le verifiche effettuate hanno inoltre accertato che tra i terreni dichiarati dal proprietario del frantoio per lo spandimento agronomico, previsto dalla normativa, non vi era quello posto sotto controllo e pertanto oggetto del sequestro. Tale attività ha determinato l’impraticabilità dei terreni interessati dall’abbandono dei reflui oltre che la sussistenza di un forte male odore tipico delle acque derivanti dalla frangitura della drupa delle olive.

Redazione Calabria 7

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