Di Vincenzo Imperitura – Nove gol fatti (due subiti, entrambi su rigore) e sette punti dopo tre giornate, sono un patrimonio che la gente del Granillo non si godeva da tanto tempo. E poi la compattezza quando bisogna riprendere il pallone e l’ariosa velocità quando la squadra riparte. Questa Reggina targata Mimmo Toscano sembra fin troppo bella per essere vera. Così bella che la gente, oggi più di 9 mila i presenti (e la gradinata con il trucco rifatto fa la sua bella figura), quasi non ci crede. Pronti via, la Reggina si schiera con Bellomo al posto di Sounas – per il barese licenza di inventare dietro le due punte – e con Reginaldo e Corazza davanti, mentre in mezzo al campo De Rose si riprende il posto di Ciccio Salandria.
I tre dietro sembrano avere trovato la giusta alchimia, ma il Bisceglie visto oggi in riva allo Stretto non è l’avversario migliore per tirare le somme. Troppa la differenza tra le due squadre, troppo diverso l’approccio alla partita da parte delle due formazioni, con la Reggina partita subito con l’accelleratore a tavoletta e il Bisceglie ad arrancare dietro la linea della palla, con il solo Ungaro (ex applauditissimo) a provare qualcosa. Prima Bellomo, poi un paio di sgroppate di Reginaldo, il gol è solo questione di tempo e arriva, puntuale, dopo una ventina di minuti. Il cross di Bresciano è uno zucchero, l’inzuccata in anticipo di testa di Corazza, letale. Il colpo è pesante, il Bisceglie è quasi tramortito da una Reggina che continua ad andare a mille e che spinge e si danna fino al raddoppio, che arriva con una delizia formato Bellomo. L’inserimento a tagliare verso il centro di Garufo è puntuale, e il suo il tocco di piatto preciso e un po’ beffardo. Il primo tempo si chiude con Guarna che non ha mai toccato il pallone e dopo un intervallo durato quasi 30 minuti, le due squadre tornano sotto il caldo soffocante del pomeriggio reggino un po’ diverse negli uomini (il tecnico del Bisceglie ha appena sostituito tre uomini al ritorno in campo).
I tre dietro sembrano avere trovato la giusta alchimia, ma il Bisceglie visto oggi in riva allo Stretto non è l’avversario migliore per tirare le somme. Troppa la differenza tra le due squadre, troppo diverso l’approccio alla partita da parte delle due formazioni, con la Reggina partita subito con l’accelleratore a tavoletta e il Bisceglie ad arrancare dietro la linea della palla, con il solo Ungaro (ex applauditissimo) a provare qualcosa. Prima Bellomo, poi un paio di sgroppate di Reginaldo, il gol è solo questione di tempo e arriva, puntuale, dopo una ventina di minuti. Il cross di Bresciano è uno zucchero, l’inzuccata in anticipo di testa di Corazza, letale. Il colpo è pesante, il Bisceglie è quasi tramortito da una Reggina che continua ad andare a mille e che spinge e si danna fino al raddoppio, che arriva con una delizia formato Bellomo. L’inserimento a tagliare verso il centro di Garufo è puntuale, e il suo il tocco di piatto preciso e un po’ beffardo. Il primo tempo si chiude con Guarna che non ha mai toccato il pallone e dopo un intervallo durato quasi 30 minuti, le due squadre tornano sotto il caldo soffocante del pomeriggio reggino un po’ diverse negli uomini (il tecnico del Bisceglie ha appena sostituito tre uomini al ritorno in campo).
Il copione invece non cambia e il 3 – 0 e solo questione di minuti e arriva grazie all’inserimento di Bianchi su una punizione calciata forte verso la porta da Bellomo, di gran lunga il migliore in campo. Nel finale applausi anche per il Tanke Denis (accolto dal boato dello stadio) che in poco meno di mezzora fa capire di non essere venuto in vacanza (anche se l’unica parata del portiere amaranto Guarna arriva, unica occasione ospite, proprio su un anticipo un po’ maldestro dell’argentino su calcio d’angolo). La partita, una piacevole tradizione ormai, finisce con l’inevitabile coro sotto una sud rimasta in silenzio per i primi 45 minuti come protesta ai due daspo emessi dalla questura dopo la partita con la Cavese. Lunedì sera c’è la corazzata Bari in trasferta al San Nicola, ma la Reggina di questo inizio settembre brilla come nemmeno la corona rubata alla statua della madonna di Siderno (certo che ci vuole proprio una bella faccia tosta a rovinare un capolavoro per pochi grammi di bronzo), e la partita super attesa da due tifoserie gemellate da 30 anni, non fa (quasi) paura.
REGGINA – BISCEGLIE 3 – 0 Corazza, Garufo, Bianchi