Reggio, baraccopoli ‘Ex Polveriera’: la situazione è grave

baraccopoli Ex Polveriera

Nella baraccopoli dell’ex Polveriera non si sono insediate nuove famiglie, tantomeno  all’interno dell’ex Selleria,  come riportato da alcuni media nei giorni scorsi.

Le  famiglie rimaste nel ghetto sono 16 e per queste è necessario ed urgente la sistemazione abitativa in equa dislocazione. Queste famiglie infatti stanno vivendo il periodo di emergenza sanitaria  in spazi angusti, sovraffollati, umidi, antigienici,  invasi da insetti e roditori che provengono da tonnellate di rifiuti accatastati negli spazi vicini. Con l’inizio del caldo le condizioni di  antigienicità stanno diventando sempre più gravi e con la pandemia in corso la situazione è di gravissimo pericolo per queste famiglie, oltre che per il quartiere e per la città. Vista la situazione, è da  sottolineare e stigmatizzare l’incapacità o la mancanza di volontà del Comune di continuare il programma di dislocazione dell’Ex Polveriera. Sarebbe opportuno quindi superare da subito ogni ostacolo,  costituendo un gruppo di lavoro per riavviare e concludere il programma.

Le  famiglie rimaste nel ghetto sono 16 e per queste è necessario ed urgente la sistemazione abitativa in equa dislocazione. Queste famiglie infatti stanno vivendo il periodo di emergenza sanitaria  in spazi angusti, sovraffollati, umidi, antigienici,  invasi da insetti e roditori che provengono da tonnellate di rifiuti accatastati negli spazi vicini. Con l’inizio del caldo le condizioni di  antigienicità stanno diventando sempre più gravi e con la pandemia in corso la situazione è di gravissimo pericolo per queste famiglie, oltre che per il quartiere e per la città. Vista la situazione, è da  sottolineare e stigmatizzare l’incapacità o la mancanza di volontà del Comune di continuare il programma di dislocazione dell’Ex Polveriera. Sarebbe opportuno quindi superare da subito ogni ostacolo,  costituendo un gruppo di lavoro per riavviare e concludere il programma.

 Il programma  “Ex Polveriera dall’emergenza abitativa alla legalità percepibile”, avviato dal Comune nel maggio del 2018, con la sottoscrizione di un protocollo con la Prefettura, il Tribunale di Reggio Calabria e l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati non si è ancora concluso. Ma la ragione non è da ricercare nell’indisponibilità delle famiglie nell’accettare gli alloggi proposti dal Comune.   Il programma non si è concluso  perché, il Comune il 27 settembre 2018, dopo l’equa dislocazione abitativa delle prime  16 famiglie, ha  deciso di  interrompere le azioni  senza più riavviarle. Il gruppo di lavoro del Comune, che in 4 mesi, collaborando con le famiglie e le associazioni, ha realizzato un buon risultato di dislocazione abitativa per le famiglie, è stato sciolto determinando la fine di quell’esperienza.

Dall’ 1 ottobre 2018 le attività del programma sono state affidate al Settore di Edilizia Residenziale Pubblica del Comune. Ma il Settore ERP,  non disponendo del personale necessario per attuare le azioni ordinarie, non  ha continuato il programma di equa  dislocazione abitativa.  Il Comune ha  quindi abbandonato 16 famiglie al loro destino nel ghetto, tra i rifiuti della demolizione delle baracche prodotti dallo stesso ente pubblico. Nel  mese di febbraio 2020, poco prima dell’emergenza Covid 19, la Giunta comunale ha approvato  (DG nr 2 del 18/02/2020)  il progetto esecutivo per la demolizione della Selleria dell’ex Polveriera ed il risanamento dell’area, ma nella delibera ha  ignorato completamente le famiglie.

Pertanto si invitano, ancora una volta, il Sindaco G. Falcomatà ed il Prefetto M. Mariani a riavviare il programma sottoscritto due anni fa, per l’equa dislocazione abitativa di tutte famiglie rimaste nella baraccopoli. È questa la strada da percorrre per il benessere complessivo delle famiglie dell’ex Polveriera ma anche  per le altre che abitano nelle vicinanze, il cui diritto alla salute non è differente, in quanto tutti, dentro o fuori l’ex Polveriera, siamo esseri umani.” Così l’Osservatorio sul disagio abitativo, Un Mondo Di Mondi  – Marino A Giacomo – Cristina Delfino, CSOA  Angelina   Cartella, Società dei Territorialisti/e Onlus, Centro Sociale Nuvola Rossa, il Comitato Solidarietà Migranti, Reggio Non Tace e Collettiva AutonoMia

Redazione Calabria 7

 

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