Reggio, Comune-shock: Anghelone va via. Terzopolisti in cammino

Le compagini che si fronteggeranno stanno cominciando a offrire qualche spunto in più, riguardo alle Comunali di Reggio Calabria. In attesa che un centrodestra in gravissimo ritardo finalmente “si decida”, molte novità arrivano dai “terzopolisti”: ma a far notizia, in queste ore, è curiosamente proprio un elemento importante del centrosinistra (fin qui).

Devastanti le dimissioni di un “insospettabile” in seno alla giunta Falcomatà, a un grappolo di ore dalla pomposa presentazione delle 6 liste civiche che supporteranno il tentativo del sindaco in carica d’aggiudicarsi il suo mandato-bis: il giovane assessore al Lavoro e alle Attività produttive Saverio Anghelone.

Devastanti le dimissioni di un “insospettabile” in seno alla giunta Falcomatà, a un grappolo di ore dalla pomposa presentazione delle 6 liste civiche che supporteranno il tentativo del sindaco in carica d’aggiudicarsi il suo mandato-bis: il giovane assessore al Lavoro e alle Attività produttive Saverio Anghelone.

Titolare di un mai troppo smentito rapporto di lontana parentela con lo stesso primo cittadino, Anghelone in realtà “partiva maluccio”: intanto perché figlio di Paolo Anghelone, assessore appunto alle Attività produttive ai tempi di Peppe Scopelliti e dunque in un esecutivo di centrodestra, ma poi anche in quanto eletto nelle fila del Centro democratico, la formazione capitanata su scala nazionale da Bruno Tabacci da considerarsi – pur rientrando, elettoralmente almeno, nello schieramento di centrosinistra – fra le meno vicine in assoluto all’estrazione e alle radici politiche anche familiari di Giuseppe Falcomatà. Fatto sta che, pur avendo il collega di lista Nicola Paris (oggi consigliere regionale per l’Udc) superato a sua volta le 900 preferenze conquistandone però varie decine in più, il primo cittadino scelse proprio il giovane Anghelone, neofita dell’amministrazione della cosa pubblica, come suo vicesindaco. Esperienza che dopo un po’ fu troncata a causa di un rimpasto che vide poi Armando Neri al secondo scalino più alto di Palazzo San Giorgio.
Adesso arriva una fin qui inspiegabile (“Ma tra pochi giorni, basterà guardare le liste e il candidato sindaco  del centrodestra per capirla molto bene”, sussurrano sibillinamente i soliti maligni) scelta di campo: Saverio Anghelone dice addio alla giunta Falcomatà, repentinamente e sotto elezioni, creando insomma il danno maggiore possibile.

“Sino a oggi, con lealtà e correttezza, ho collaborato al governo della città da te guidato – si legge nella missiva indirizzata proprio al sindaco Giuseppe Falcomatà -. Ho, nel tempo, superato divergenze e incomprensioni. È giunto il momento, in piena libertà e determinazione, di riacquistare la scelta, eventuale, di adesione a nuovi progetti. Con la presente, pertanto, rassegno irrevocabilmente le dimissioni da assessore comunale”.
Una vera sassata, questo testo. Anche perché per la prima volta traccia manifestamente l’esistenza di “divergenze e incomprensioni” evidentemente fin qui spinte sotto il tappeto, come si fa con la polvere nelle stanze di casa. Per non parlare dell’ “eventuale” scelta d’altri progetti: qualcosa che, dalla forma seccamente usata nel testo, sembra essere molto molto più di una mera chance e, soprattutto, pare chiaramente alludere all’impegno diretto in schieramenti differenti da quello di centrosinistra. 

DAVI

Klaus Davi, dopo le bordate “alzo zero” da parte di diversi opinionisti, convinti che alcune sue uscite (talora coloritamente definite «pagliacciate») abbiano «stancato anche i cittadini onesti», non demorde. Anzi.
Il giornalista-massmediologo «ha iniziato da venerdì a girare i quartieri della città per incontrare le cittadine e cittadini di Reggio» e a sentire il suo entourage «l’accoglienza è stata estremamente positiva: decine e decine di concittadini si sono fermati chiedendo delucidazione sui candidati, chiedendo il programma, dando consigli e dimostrando confidenza rivolgendosi a lui con domande dirette senza tanti giri di parole. In 4 giorni il giornalista è riuscito a parlare e incontrare, secondo una stima fatta dal suo staff, oltre duemila persone, percorrendo soprattutto le strade del centro storico».
Prossime tappe, tre quartieri importanti della periferia Nord di Reggio Calabria: Arghillà, Archi e Gallico.

Anche il Miti prosegue il suo cammino con l’aspirante sindaco Fabio Putortì, accusando in modo molto diretto «partiti e finti poli civici, il cui fine primario è mantenere o acquisire una poltrona nella “sala dei bottoni”».
Niente apparentamenti dunque, nessuna rinuncia alla propria corsa “in solitaria”; molte, invece, le richieste pervenute dai cittadini in merito al funzionamento dei servizi pubblici o all’implementazione di uomini e mezzi per agevolare l’erogazione di prestazioni sanitarie pubbliche maggiormente all’altezza e senza liste d’attesa “bibliche” come pure in relazione al necessario recupero delle aree abbandonate, per non parlare dell’eterno cruccio del lavoro. In definitiva, stando a Miti-Unione del Sud, «la gente ha un forte desiderio di voltare pagina con la politica dei partiti e della propaganda per abbracciare una seria e concreta politica del territorio».
Il prossimo passo è fissato per le 18 del 7 agosto: all’Hotel Lungomare saranno presentati il programma e i candidati in lista, ma pure «l’ultimo importante risultato conseguito – si legge in una nota diramata alla stampa – dietro un costante lavoro di backoffice».

Vincenzo Papasergio

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