Regionali, Aiello (M5s): “Inquinamento a Reggio grave problema”

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«Questa mattina il mio tour ha fatto tappa a Reggio Calabria la città con il lungomare più bello ed evocativo d’Italia ma che soffre gravemente le conseguenze della cattiva gestione del sistema depurativo». Il candidato alla presidenza della Regione Calabria con la coalizione civica del Movimento 5 stelle, Francesco Aiello affronta il tema della depurazione. «Nella Città dello Stretto – spiega Aiello – permane il divieto di balneazione in 10 punti per il quinto anno consecutivo e sarà quindi difficile evitare il divieto permanente. Questa gravissima situazione è frutto di anni di cattiva gestione del comparto depurativo sia della Regione Calabria che degli stessi Comuni che spesso dirottavano i fondi destinati all’efficientamento degli impianti, ad altro”.

“Il problema depurazione – continua il candidato governatore – non è limitato alla sola Reggio Calabria, le criticità sono diffuse su tutto il territorio regionale così come è tristemente riscontrabile attraverso le quattro procedure d’infrazione, di cui una con sentenza definitiva, e che coinvolgono oltre la metà degli agglomerati calabresi. La mala depurazione in Calabria produce danni importanti tanto alla salute dei cittadini quanto alle casse pubbliche, sono 25 i milioni che l’Italia dovrà pagare alla Commissione europea perché le Regioni non hanno rispettato le direttive comunitarie in materia di trattamento delle acque reflue. In Calabria l’unica forza politica che ha fatto denunce, battaglie e persino campionamenti delle acque è stato il Movimento 5 stelle.

“Il problema depurazione – continua il candidato governatore – non è limitato alla sola Reggio Calabria, le criticità sono diffuse su tutto il territorio regionale così come è tristemente riscontrabile attraverso le quattro procedure d’infrazione, di cui una con sentenza definitiva, e che coinvolgono oltre la metà degli agglomerati calabresi. La mala depurazione in Calabria produce danni importanti tanto alla salute dei cittadini quanto alle casse pubbliche, sono 25 i milioni che l’Italia dovrà pagare alla Commissione europea perché le Regioni non hanno rispettato le direttive comunitarie in materia di trattamento delle acque reflue. In Calabria l’unica forza politica che ha fatto denunce, battaglie e persino campionamenti delle acque è stato il Movimento 5 stelle.

Dal 2000 ad oggi sono arrivati miliardi di euro. Fondi gestiti senza alcuna trasparenza e nessun controllo da parte della Regione. Inchieste giudiziarie ci hanno raccontato di impianti a cui venivano applicati bypass, come quello di Coda di Volpe a Rende. Un impianto, uno dei più importanti nel cosentino che, anziché depurare, inquinava le acque. La mancanza di una seria ed organica programmazione del sistema depurativo regionale, fa sì che in Calabria tutto sia gestito sempre in forma straordinaria. Ci proponiamo di porre fine a questo quadro di “ordinaria disorganizzazione” nella politica di gestione del sistema depurativo regionale. Abbiamo, infatti, individuato – conclude Aiello – una serie di interventi attraverso cui arrivare finalmente ad un’ottimale depurazione delle acque per restituire ai calabresi il diritto al mare pulito ed un sistema depurativo efficiente».

Redazione Calabria 7

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