di Danilo Colacino – Malgrado nel centrodestra calabrese sembri tutto incardinato con Forza Italia protagonista di un’esibizione muscolare consistente nell’imposizione della candidatura a governatore del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, in realtà le diplomazie dello schieramento in passato guidato dal Cav sono al lavoro. In che modo? Così: confrontandosi sulla possibilità di una scelta unitaria, caduta su una personalità dello schieramento in grado di mettere d’accordo e soddisfarne le varie anime. Un’opzione che dovrebbe far superare il muro contro muro tra il partito del presidente Silvio Berlusconi da una parte e Lega e Fratelli d’Italia dall’altra, i quali hanno come ormai noto deciso di convergere sul nome del deputato di Fdi Wanda Ferro.
Il derby Occhiuto-Ferro, dunque, rischia di essere uno specchietto per le allodole, salvo che i dirigenti locali dei soggetti politici guidati da Salvini e Meloni non pensino di avere i numeri per vincere malgrado la spaccatura con gli ex alleati azzurri. A quel punto, tuttavia, per Fi – che in Calabria oscillerebbe in una forbice compresa tra il 9 e il 12% al massimo – sarebbe un ‘bagno di sangue’ in termini elettorali. Chiaro, quindi, che la sua dirigenza regionale sia pronta a scendere a più miti consigli, anzi a tirar fuori l’asso dalla manica.
Il derby Occhiuto-Ferro, dunque, rischia di essere uno specchietto per le allodole, salvo che i dirigenti locali dei soggetti politici guidati da Salvini e Meloni non pensino di avere i numeri per vincere malgrado la spaccatura con gli ex alleati azzurri. A quel punto, tuttavia, per Fi – che in Calabria oscillerebbe in una forbice compresa tra il 9 e il 12% al massimo – sarebbe un ‘bagno di sangue’ in termini elettorali. Chiaro, quindi, che la sua dirigenza regionale sia pronta a scendere a più miti consigli, anzi a tirar fuori l’asso dalla manica.
Si tratta del giovane senatore Giuseppe Mangialavori, che per la verità nel recente passato ha rifiutato il pressante invito dei vertici forzisti di competere per la presidenza della Regione. Adesso, però, quale alfiere di un centrodestra coeso sarebbe un vincitore…in carrozza, numeri – oltreché sondaggi, come ovvio – alla mano. Una prospettiva allettante, anche per chi è attualmente ‘inquilino’ di Palazzo Madama.
Una soluzione che potrebbe essere gradita anche al maggior azionista della coalizione, la Lega, e ai compagni di viaggio meloniani con tutti contenti di conseguenza. Compresa una Ferro che non batterebbe ciglio nel cedere il passo, anzi nel farne uno indietro, rispetto a un collega artefice della sua elezione nientemeno a Montecitorio (in virtù di un aiuto determinante offerto sul territorio vibonese, non certo una roccaforte della pur apprezzata Wanda).
Redazione Calabria 7