“Siamo alle porte di una lunga campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale visto che, quasi certamente, la data utile per la consultazione verrà spostata a primavera inoltrata. Questo significa che per mesi saremo sommersi da fiumi di inchiostro sotto forma di comunicati, interviste, propaganda politica che fagociterà l’informazione, quella fatta delle notizie utili ai cittadini per capire davvero quello che succede, dietro le formule di facciata”. E’ quanto afferma la senatrice del Movimento 5 Stelle, Bianca Laura Granato. “Mai come in questo momento – sostiene Granato – serve una stampa libera, giornalisti autonomi da condizionamenti di carattere politico ed economico: ne va della solidità della democrazia. In diverse occasioni ho avuto l’opportunità di denunciare la mancanza di libertà delle testate calabresi rispetto alla politica locale.
C’è chi per questa libertà negata ha rinunciato anche alla sua vita, è il caso del giornalista Alessandro Bozzo, di Calabria Ora, il cui editore è stato condannato a quattro mesi di reclusione perché gli aveva imposto ‘tramite minaccia’ di rinunciare ai benefici di un contratto di lavoro a tempo indeterminato come condizione per continuare a lavorare nel giornale. Ma questo – prosegue la parlamentare M5S – è solo uno degli esempi più drammatici che possiamo fare rispetto ad un contesto lavorativo sempre più condizionato spesso dal bisogno di validi professionisti malpagati e sfruttati da editori ‘non puri’ che utilizzano i giornali come strumento per veicolare interessi personali e degli amici politici di turno o perseguitati dalla criminalità organizzata o ancora penalizzati dalla politica perché considerati distanti dalle proprie posizioni”. Granato dunque rivolge “un messaggio di solidarietà e di disponibilità a qualsivoglia azione di denuncia a tutti i giornalisti calabresi che vivono la stessa situazione.
C’è chi per questa libertà negata ha rinunciato anche alla sua vita, è il caso del giornalista Alessandro Bozzo, di Calabria Ora, il cui editore è stato condannato a quattro mesi di reclusione perché gli aveva imposto ‘tramite minaccia’ di rinunciare ai benefici di un contratto di lavoro a tempo indeterminato come condizione per continuare a lavorare nel giornale. Ma questo – prosegue la parlamentare M5S – è solo uno degli esempi più drammatici che possiamo fare rispetto ad un contesto lavorativo sempre più condizionato spesso dal bisogno di validi professionisti malpagati e sfruttati da editori ‘non puri’ che utilizzano i giornali come strumento per veicolare interessi personali e degli amici politici di turno o perseguitati dalla criminalità organizzata o ancora penalizzati dalla politica perché considerati distanti dalle proprie posizioni”. Granato dunque rivolge “un messaggio di solidarietà e di disponibilità a qualsivoglia azione di denuncia a tutti i giornalisti calabresi che vivono la stessa situazione.
Concorsi pubblici trasparenti
A partire da coloro che, assunti con questa qualifica in Regione Calabria, sono stati demansionati per far posto a soggetti più disponibili a soddisfare le aspettative dei nuovi inquilini della Cittadella e di Palazzo Campanella che ora sono in attesa di stabilizzazione. La nuova amministrazione regionale, come le precedenti, non ha ritenuto opportuno avviare procedure corrette e concorsi pubblici seri e trasparenti, ai sensi tra l’altro della legge 150 del 2000. Invece, nella Regione Calabria, sia l’ufficio stampa della Giunta che quello del Consiglio regionale, continuano ad essere costituiti da fedelissimi delle forze politiche di maggioranza, individuati non sulla base dei curricula e quindi di bravura, ma su base fiduciaria. Sto seguendo passo passo le situazioni che interessano i giornalisti liberi calabresi, per cui nutro la massima stima – conclude la senatrice M5S – e farò qualsiasi cosa in mio potere per consentire loro di dare il loro contributo al cambiamento di questa sfortunata regione”.