Regionali, “Gratteri ha ordinato di non candidare Oliverio”: è alta tensione Pd

Alta tensione Pd. Una vera e propria resa dei conti quella che sta avvenendo in Calabria, alla vigilia delle prossime elezioni regionali. La data ufficiale ancora manca, ma è verosimile che ormai si possa immaginare di andare alle urne a gennaio del 2020. Per logica, piuttosto che per convenienza di molti.

Tuttavia, andando oltre al giorno del voto, che sia tra uno, due o tre mesi, ciò che attualmente davvero conta è osservare come le varie anime politiche stiano muovendo i loro passi verso quelle che potrebbero diventare delle elezioni inedite.

Tuttavia, andando oltre al giorno del voto, che sia tra uno, due o tre mesi, ciò che attualmente davvero conta è osservare come le varie anime politiche stiano muovendo i loro passi verso quelle che potrebbero diventare delle elezioni inedite.

Mancano certezze nel centrosinistra, mancano certezze nel centrodestra, e mancano i candidati, soprattutto. In campo restano Mario Oliverio da un lato e Mario Occhiuto dall’altro, con il primo che ha ancora un suo percorso da intraprendere e vivere per giocarsi le proprie carte in merito alla ricandidatura a Governatore, il secondo appare invece come una parabola discendente, ma la politica insegna che tutto è sempre possibile. Anche un accordo Pd-M5S.

Ma tornando al Partito Democratico, ieri sera a Cosenza, i toni sono diventati particolarmente aspri, tanto che nel corso del suo intervento, la deputata Enza Bruno Bossio, sostenendo la ricandidatura di Oliverio, ha dichiarato: “È Gratteri che ha ordinato a Zingaretti di non ricandidare il presidente”. Parole se vogliamo inquietanti, perché dette così potrebbero significare tante cose. In verità, appare logico credere che la parlamentare Pd intendesse che le inchieste avviate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e dal procuratore Nicola Gratteri, abbiano in qualche modo influenzato il pensiero politico del segretario nazionale Nicola Zingaretti.

Dopo le parole della Bruno Bossio, è intervenuto un altro Nicola, Oddati, della segreteria nazionale del Pd, per negare totalmente le affermazioni su Gratteri, ribadendo che ovviamente il procuratore della Repubblica non ha ordinato niente a nessuno.

Ma lei, dalla sua pagina social incalza: “Oggi la Direzione provinciale PD di Cosenza ha votato all’unanimità un documento che sconfessa il commissario del partito regionale che, esulando dal suo mandato, cioè quello di preparare il congresso regionale, si atteggia a segretario politico del PD calabrese. …”Noi non ci fermiamo e parteciperemo alla convention della coalizione del centrosinistra che si terrà lunedì 4 novembre a Lamezia, per il prossimo programma di governo del candidato presidente Mario Oliverio”, ha detto la deputata.

Tanto basta, dunque, per comprendere a che livello sia la tensione tra i democratici. Da Cosenza viene sancita la scelta di ricandidare Mario Oliverio e di rinunciare all’alleanza con i Cinquestelle. Ma la strada è ancora lunga e la meta tutt’ora sconosciuta. (a.m.)

Redazione Calabria 7

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