Carlo Guccione, candidato nella lista Pd per il consiglio regionale afferma: «La parodia del nipote di “Cetto” e le clientele nei Consorzi di Bonifica trasformati in sede della Lega sono solo la punta dell’iceberg»
«Certo la parodia autoironica e cialtronesca del nipote di “Cetto”, profilo di candidato della Lega in Calabria con sigaro in vasca da bagno, fa sorridere se non piangere del tutto, per certi aspetti. Ma purtroppo questo è davvero niente rispetto a quello che risulta esserci in giro in queste ore, naturalmente sotto l’egida del Carroccio di Salvini in Calabria che sta facendo accomodare di tutto a bordo. Ma proprio di tutto». Così, in una nota, Carlo Guccione, candidato nella lista Pd per il consiglio regionale.
«Certo la parodia autoironica e cialtronesca del nipote di “Cetto”, profilo di candidato della Lega in Calabria con sigaro in vasca da bagno, fa sorridere se non piangere del tutto, per certi aspetti. Ma purtroppo questo è davvero niente rispetto a quello che risulta esserci in giro in queste ore, naturalmente sotto l’egida del Carroccio di Salvini in Calabria che sta facendo accomodare di tutto a bordo. Ma proprio di tutto». Così, in una nota, Carlo Guccione, candidato nella lista Pd per il consiglio regionale.
«“Sentinelle” molto attente sul territorio – continua Guccione – ci segnalano episodi inquietanti e di vera e propria democrazia “ostaggio” in queste ore, naturalmente sempre a proposito della Lega di Salvini. Ai volti cialtroneschi di facile parodia si aggiungono dei profili che già da tempo abbiamo in qualche modo “attenzionato”, segnalando ai cittadini quanto sia pericoloso per la Calabria il voto del 26. Ci sono nomi di candidati nella Lega in Calabria che definire borderline è dire poco e siamo convinti che prima o poi tutto verrà fuori. Speriamo solo non sia troppo tardi per la Calabria e per i calabresi.
Ci riferiamo a profili culturali e identitari spericolati, decisamente sprezzanti delle regole del gioco, perfettamente in linea con lo spirito del Carroccio nazionale che fa dell’egoismo e della visione miope e utilitaristica l’unica missione della politica. Senza contare – continua ancora Guccione – le opere di vera e propria “mercanzia” del consenso, tipica della visione elettorale delle clientele di ultima generazione. Ci vengono segnalate in particolare operazioni molto spericolate all’interno dell’universo dell’agricoltura, settore infinitamente delicato questo per la regione, ancorché pieno di problemi. Nei dintorni del Consorzio di bonifica dello Jonio si starebbe consumando un vero e proprio “outlet” del voto last minute, per tutti i gusti e per tutte le taglie. Consorzi trasformati in vere e proprie sezioni della Lega.
È per questo – conclude Guccione – che non smetterò mai fino alla mezzanotte del 24 gennaio di ripetere quanto sia assolutamente essenziale se non esiziale del tutto questo voto per la Calabria. Non si può proprio sbagliare e non si può consegnare una regione del genere ai nipotini di “Cetto” ma neanche ai “rapinatori” del consenso a basso costo, che in queste ore affollano il carro del Carroccio».
Redazione Calabria 7