di Danilo Colacino – Governo giallorosso, modello esportabile anche per le Regionali in Calabria? In teoria sì. In pratica però cambia tutto. E la risposta, forse, è l’esatto contrario. E già, perché il Pd vorrebbe chiudere l’affare che gli potrebbe garantire una risurrezione politico-elettorale, anche in ambito locale, con ogni probabilità insperata fino a solo un mese fa.
Ma non altrettanto vale per i pentastellati calabresi, in passato di per sé poco inclini all’alleanza con i Democrat (peraltro adesso al netto della componente secessionista renziana) e allo stato inviperiti dall’esclusione da qualsiasi posto al sole nella nuova compagine a sostegno del premier Giuseppe Conte.
Ma non altrettanto vale per i pentastellati calabresi, in passato di per sé poco inclini all’alleanza con i Democrat (peraltro adesso al netto della componente secessionista renziana) e allo stato inviperiti dall’esclusione da qualsiasi posto al sole nella nuova compagine a sostegno del premier Giuseppe Conte.
I piddini tuttavia insistono e – una volta liquidato il presidente uscente Gerardo Mario Oliverio, il quale assomiglia ‘in piccolo’ sempre più all’ex numero uno di Montecitorio Gianfranco Fini di fatto cacciato dal Pdl nel 2010 – parrebbero puntare sul deputato Antonio Viscomi.
Più concreto però ipotizzare che, semmai il matrimonio si dovesse consumare, i maggiorenti 5S locali (ci scusiamo per il termine da orticaria per i grillini) si orientino su figure, espressione della società civile, quali ad esempio Pippo Callipo o Carlo Tansi.