Regionali in Calabria, si restringe la rosa dei candidati: Magorno annuncia il ritiro

Il parlamentare e sindaco di Diamante riuncia alla corsa per la presidenza della Regione Calabria: "Non siamo stati ascoltati"

Un candidato in meno alla presidenza della Regione Calabria. Ernesto Magorno ha annunciato il proprio ritiro dalla campagna elettorale per le prossime regionali, oggi in un incontro al Gran Hotel di Lamezia Terme alla presenza dei dirigenti di Italia Viva Annunziata Paese coordinatrice per la città di Cosenza, Antonio Palermo coordinatore provinciale Cosenza, il sindaco di Sellia Marina Francesco Mauro e il coordinatore regionale Davide Lauria. “In questi due mesi ho vissuto un momento straordinario della mia vita, visitando e scoprendo i tanti talenti della nostra regione: agricoltura, arte, turismo. Abbiamo incontrato tante persone – ha ribadito Magorno sulla sua pagina facebook – a cui abbiamo proposto la nostra idea di Calabria, una regione la cui svolta è legata all’elezione di un Sindaco. Purtroppo però nessuno ci ha mai chiamato, non siamo stati ascoltati. Facciamo un passo indietro perché non ci sono le condizioni per la creazione di una coalizione. Facciamo un passo indietro, ma non rinunciamo a portare il nostro contributo per la costruzione della nostra Calabria migliore con al centro la cultura della legalità; nelle prossime settimane decideremo i prossimi passi”.

Rosato: “Centrosinista corre dietro De Magistris”

Rosato: “Centrosinista corre dietro De Magistris”

Italia Viva ha così ritirato oggi la candidatura del senatore Ernesto Magorno alla presidenza della Regione Calabria. La conferma è stata data dal coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato, e dallo stesso senatore Ernesto Magorno nel corso della conferenza stampa. “Italia Viva – ha affermato Rosato – fa un passo avanti, nel senso che non saremo noi lo strumento per poter dire a qualcuno che perde le elezioni. Il centrosinistra sta dimostrando di competere solo per distribuire gli 11 consiglieri di opposizione, non per cercare di costruire un’alleanza che possa vincere e governare bene questa regione. Ringrazio il senatore Magorno per il lavoro svolto in questi mesi, teso a raccogliere anche le grandi qualità che questa regione può esprimere: noi ci siamo detti da subito disponibili su una candidatura di un sindaco ad altezza della sfida, questo non è stato raccolto: stanno correndo dietro De Magistris, mi sembra sia la scelta peggiore che il centrosinistra potesse fare”.

Magorno: “Nei prossimi giorni decideremo con chi andare”

Magorno durante l’incontro ha ricordato che “Italia Viva in questi mesi ha proposto un’alternativa per la Calabria, una coalizione riformista, democratica, di centro, cattolica, con le forze migliori. Ma ci siamo resi conto che queste elezioni regionali non saranno quelle che decideranno la svolta: la Calabria può farcela ma a condizione che ci sia un governo dei territori”. “Avevamo chiesto a viva voce un candidato presidente che fosse un sindaco, che venisse dai territori, ma siamo rimasti inascoltati, e il centrosinistra non ci ha mai chiamato per ragionare delle scelte che si mettevano in campo. L’unica volta che ho parlato con il commissario regionale del Pd – ha sostenuto il senatore di Italia Viva – è stato in un bar, e in quell’occasione mi venne annunciata una candidatura, che poi quella che io ho definito la ‘banda degli onesti’, Francesco Boccia e il commissario Graziano, hanno destabilizzato e tradito. Abbiamo deciso di fare un passo indietro, perché c’è bisogno di dimostrare che si è capaci fare un passo indietro, che non si investe per se stessi, ma per una coalizione, per un progetto che noi abbiamo per la Calabria e che porteremo avanti. Nei prossimi giorni decideremo cosa fare, con chi andare e come andare alle prossime elezioni regionali. La Santelli è stata una grande presidente della Regione, aveva iniziato un percorso importante. L’augurio è che in questa fase che sarà di transizione il prossimo presidente della Regione segua quel solco. Sanno tutti che l’ho sostenuta e l’ho votata, non l’ho mai nascosto”.

Rosato: “Dal Pd non abbiamo ricevuto neanche una telefonata”

“Non c’è stata nemmeno una telefonata da parte del centrosinistra e del Pd, a dimostrazione del fatto che l’interesse del Pd è distribuire gli 11 posti di opposizione e non costruire un’alleanza in grado di battere il centrodestra”. A dirlo, il coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato. “Da questo punto di vista, non siamo interessati a questa partita. Se dovesse arrivare la telefonata? Vediamo cosa dicono: certo telefonare a noi e a de Magistris insieme dicendo che c’è un progetto per la Calabria. Mi sembra che il progetto di de Magistris per la Calabria, avendo chiuso l’esperienza napoletana, sia quello di trovare uno stipendio in Calabria”, aggiunge. Rispondendo a una domanda su Amalia Bruni, la ricercatrice di fama internazionale candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria, Rosato osserva: “Non la conosco, non si è presentata, non so quanti calabresi la conoscano”. “E’ una persona che dal punto di vista scientifico ha un curriculum straordinario, che ha tutto il nostro rispetto e la nostra ammirazione, e che svolge una grande funzione, ma nessuno di noi l’ha mai sentita”, conclude.

Rosato: “Ddl Zan, Pd vuole solo sventolare una bandiera”

“C’è una regola: in Parlamento per approvare le leggi ci vogliono i numeri. L’ultima votazione ha dimostrato che a voto palese, grazie al voto di Ciampolillo, per un voto il Ddl Zan non è stato archiviato definitivamente”. Lo ha detto il coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato. Secondo Rosato, “o c’è la voglia di approvare questa legge, e noi l’abbiamo tutta, e i nostri voti c’erano tutti, nei voti a favore del Ddl Zan, oppure se non c’è voglia di farlo e si vuole solo sventolare una bandiera come mi sembra il Pd stia facendo, beh, si dica che non si fa una battaglia sui diritti ma si fa una battaglia sulle bandiere”. “Noi – ha aggiunto il coordinatore nazionale di Italia Viva – non facciamo battaglie sulle bandiere, noi facciamo battaglie sui diritti, e oggi ci sono le condizioni per arrivare a una mediazione. Qaule mediazione? Quella sottoscritta dal Pd nel testo di legge presentato da Ivan Scalfatortto, che soddisfa le esigenze anche di un pezzo del centrodestra, che è stato sottoscritto dal Pd e che non si può dire sia una mediazione al ribasso”.

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